Ecco il bollettino vaccini covid odierno, di mercoledì 12 gennaio 2022, il classico report aggiornato con tutti gli indicatori riguardanti la campagna di vaccinazione in Italia. Partiamo dal numero totale di dosi somministrate nel nostro Paese, che ad oggi, così come comunicato poco dopo le ore 6:00 dal ministero della salute, è salito a quota 116.5 milioni, per un incremento di circa 400mila somministrazioni rispetto al bollettino di ieri.



Le terze dosi, invece, sono salite a quota 23.9 milioni, e stanno crescendo molto anche le prime dosi, visto che ad oggi gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima puntura sono in totale 48.3 milioni, per una percentuale pari all’89.5 per cento del totale di vaccinabili. Gli immunizzati, coloro che invece hanno completato il ciclo vaccinale, sono saliti a quota 46.6 milioni (86.4 per cento della platea), mentre le dosi consegnate nel nostro Paese sono giunte a quota 117.1 milioni, di cui 79.9 milioni di Pfizer/BioNTech, quindi Moderna e poi Johnson & Johnson e Astrazeneca.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 12 GENNAIO: LE PAROLE DI GARATTINI

E nella giornata di ieri è uscito nuovamente allo scoperto il professor Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato: “Dobbiamo riflettere sull’impatto dei non vaccinati: tra loro ci sono 4 milioni di ultra 50enni e tutti i bambini sotto i 5 anni. A costoro vanno aggiunti i soggetti che per vari motivi, nonostante l’immunizzazione, non sviluppano una risposta immunitaria sufficiente per la protezione dalla malattia (circa il 10%). Facendo un calcolo un po’ a spanne, parliamo di io milioni di persone suscettibili al virus in Italia. Non sappiamo quanti di loro abbiano avuto un’infezione asintomatica e quindi, pur senza lo status ufficiale di guariti, godano di una certa protezione”.



Secondo Garattini è fondamentale spingere sulle vaccinazioni, e non solo: “Credo che sarebbe giusto introdurre l’obbligo dai 5 anni in su”. E ancora: “C’è un impegno fondamentale che spetta agli Stati e alle istituzioni: proteggere le aree a basso reddito. In Africa solo il 9,5% della popolazione è vaccinato con ciclo completo. Se continuiamo a far circolare il virus si formeranno altre varianti che, con lo spostamento di persone, arriveranno anche nei Paesi con coperture vaccinali elevate. Lo stiamo già vedendo”.