Sono 718.797 le dosi dei vaccini anti-Covid somministrate in Italia dall’inizio della campagna vaccinale il 30 dicembre scorso: prosegue l’accelerazione delle Regioni sulle somministrazioni a sanitari (569.554 dosi), ospiti Rsa (49.155) e altri (100.088), con il dato quotidiano ieri che ha segnato 73.105 vaccinazioni in Italia, quarti al mondo dopo i 632mila degli Usa, 500mila in Cina e 169mila in Uk. A livello di classifiche complessive del ritmo di vaccinazioni – fornito da OurWorldInData.org – nel mondo sono già state vaccinate 28.25 milioni di dosi: l’Italia è settima, dietro a Cina (9milioni), Usa (8,99), Uk (2,68), Israele (1,85), Emirati Arabi Uniti (1,17), Russia (800mila) ma davanti comunque a Germania, Spagna, Canada e Francia.



A livello regionale, dopo l’arrivo delle nuove 470mila dosi Pfizer settimanali, il bollettino in tempo reale sul sito del Governo mostra Umbria con 102,3% delle dosi già somministrate (10mila), seguita da Veneto (96,6%), Valle d’Aosta (99%), Campania (97,6%) e Toscana (95%): risale la Lombardia con 83.766 dosi di vaccino inoculate (53,8% delle dosi in possesso), divenendo la prima Regione a superare quota 80mila persone vaccinate.



Bollettino vaccini Covid in tempo reale

VACCINO MODERNA: PRIME 47MILA DOSI ARRIVATE IN ITALIA

Mentre prosegue la vaccinazione in tutto il territorio, da stamane sono ufficialmente giunte in Italia le prime dosi del vaccino Moderna in arrivo dalla casa produttrice presso l’Istituto Superiore di Sanità: per il primo “lotto” da 47 mila dosi il Governo valuta di distribuirle alle Regioni “virtuose” che riescono cioè a smaltire più rapidamente le vaccinazioni sul territorio. Il Presidente Iss Silvio Brusaferro ha spiegato alla stampa «una situazione eccezionale completamente sconosciuta e pertanto dovremo gestire il piano monitorandolo costantemente». In merito alle consegne del primo lotto di Moderna, è poi lo stesso n.1 dell’Istituto ad annunciare «saranno distribuiti nei prossimi giorni alle Regioni dando priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni».



Con i primi 2 vaccini approvati e arrivati, conclude Brusaferro «era un traguardo impensabile frutto di uno sforzo senza precedenti. Ora un’altra sfida epocale, quella di portarli a tutti i cittadini […] Ci auguriamo tutti che entro la fine di gennaio l’Ema autorizzi anche il vaccino di AstraZeneca, ma la strada per arrivare all’immunità di gregge è ancora lunga e impone a tutti di non abbassare la guardia sulle misure di contenimento del virus».