E’ venerdì 12 novembre 2021 e puntualmente poco fa è stato reso pubblico il nuovo “bollettino” dei vaccini anti covid, il consueto aggiornamento sulla campagna vaccinale contro il coronavirus d’Italia. Come sempre il ministero della salute e l’Iss, l’istituto superiore di sanità, hanno certificato i nuovi dati dopo le ore 6:00 di stamane, a cominciare dal numero totale di dosi somministrate che continua a crescere, e che ad oggi, a quasi undici mesi dal via (la campagna era scattata il 27 dicembre di un anno fa), segna quota 91.6 milioni, 200mila dosi in più nelle ultime 24 ore, così come potete appurare dal bollettino di ieri.



Gli immunizzati, gli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale, sono invece 45.3 milioni in totale, per una percentuale dello 83.9 per cento, mentre in merito alle terze dosi, si segnalano 2.2 milioni di inoculazioni, di cui 427mila di dosi addizionali. Infine uno sguardo al numero di farmaci consegnati in Italia, ad oggi 99.9 milioni di cui ben 71.2 milioni a firma Pfizer/BioNTech.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 12 NOVEMBRE: GELMINI SULLA TERZA DOSE

Intanto ormai da più parti si fanno appelli ad accelerare la somministrazione della terza dose, e l’ultimo è giunto da Maria Stella Gelmini, ministra degli affari regionali in quota a Forza Italia. Parlando nella giornata di ieri ai microfoni del Corriere della Sera, ha sottolineato come l’Italia nella gestione del covid “E’ il Paese che l’Europa sta prendendo a modello: grazie al lavoro eccellente fatto dai governatori e dalla struttura commissariale, siamo tra i Paesi più sicuri. Anche la Germania guarda al nostro modello”.



Più specificatamente sulla terza dose, che dal primo dicembre sarà aperta alla fascia 40-60 anni, e sulla possibilità di prolungare lo stato di emergenza oltre la scadenza attuale del 31 dicembre 2021, la Gelmini ha aggiunto: “Ne parleremo in cabina di regia. Ma è fondamentale accelerare sulla terza dose. Si avvicina la stagione fredda e dobbiamo evitare un’eccessiva circolazione del virus. Le decisioni dovranno essere prese sulla base dell’andamento dei contagi e delle ospedalizzazioni, ma noi sosteniamo i vaccini non i tamponi. Anche perché l’equazione meno vaccini più contagi sta dilagando in Paesi come Bulgaria o Russia”.