Dopo le ore 6:00 di stamane è stato emesso il nuovo bollettino vaccini covid di oggi, mercoledì 13 aprile 2022, il consueto aggiornamento sulla campagna vaccinale anti coronavirus, che ci accompagna ormai da più di un anno a questa parte, precisamente dal dicembre di due anni fa. Anche oggi registriamo un lieve incremento rispetto al bollettino di ieri, visto che il totale delle dosi somministrate è salito a quota 136.2 milioni, per una crescita di circa 50mila unità.



Il numero di terze dosi, invece, si è portato a quota 39 milioni, e nel contempo è cresciuto anche il dato relativo agli italiani immunizzati, coloro che hanno completato il primo ciclo vaccinale, ad oggi 48.5 milioni, pari all’89.9 per cento del totale della platea di vaccinabili. Per quanto riguarda, infine, gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose, e che dovrebbero quindi essere in procinto di immunizzarsi, il dato segna oggi quota 49.3 milioni, il 91.4 per cento del totale.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 13 APRILE: CLERICI SULLA QUARTA DOSE

Intanto continua ad essere apertissimo sulla quarta dose, e sono molti coloro, fra gli addetti ai lavori, che si dicono scettici, al di fuori dei fragili e degli anziani. Fa parte di questa schiera Mario Clerici, docente di immunologia dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, che ha spiegato: “Non mi convincono le indicazioni arrivate finora sulla quarta dose di vaccino anti-Covid – le sue parole riportate ieri da Skytg24.it – resto scettico su questo richiamo”. Clerici aggiunge che il secondo booster “si farebbe con un vaccino anti-Covid basato sul virus di Wuhan di due anni fa e Sars-CoV-2 è cambiato talmente tanto”.



Quindi aggiunge: “Detto questo, ai miei genitori che hanno 95 e 90 anni, se in Italia si partirà con il richiamo probabilmente lo farò fare, perché qualunque aiuto si possa dare in termini di protezione alle persone più fragili serve. A livello di popolazione generale, invece, fare un richiamo con un virus che non c’è più da due anni non ha senso”.