Nuovo appuntamento con il bollettino vaccini Covid, che anche in data odierna, sabato 14 agosto 2021, fornisce una visione panoramica completa dell’andamento della campagna vaccinale in Italia, la quale sta regalando molte soddisfazioni in termini di adesioni, anche se è scattata una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di giungere a inizio ottobre con l’80% degli italiani vaccinati con doppia dose. Un traguardo sino a questo momento (dati aggiornati alle 6.12 di oggi) tagliato dal 65,67% della popolazione over 12 (35.466.471 persone), a fronte di un totale di 73.592.927 dosi somministrate.
La percentuale nazionale della distribuzione delle inoculazioni rispetto alle consegne è pari al 95,1%. Secondo il bollettino vaccini Covid, le regioni più virtuose sono Lombardia (97,8%), Marche (96,8%), Puglia (96,7%), Emilia-Romagna e Piemonte (entrambe al 95,9%) e Veneto (95,8%). Il preparato più utilizzato nel nostro Paese è Pfizer/BioNTech con oltre 53.778.445 dosi, poi troviamo Vaxzevria (ex AstraZeneca, 12.023.193), Moderna (9.557.616) e Janssen (2.006.641).
VACCINI, IIS: “VIRUS FINO A 30 VOLTE PIÙ LETALE FRA I NON VACCINATI”
Appresi dunque i nuovi dati inerenti al bollettino vaccini Covid aggiornato alla data di oggi, prendiamo ora in esame quelli diramati ieri dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato con schiettezza che ci si ammala di Covid tra gli over 80 e non è vaccinato ha una probabilità di morte venti volte superiore rispetto a chi è immunizzato con due dosi nella medesima fascia d’età. Non è tutto, però; infatti, tra i 60 e i 79 anni la differenza di letalità tra i vaccinati e chi non lo è diventa ancora più eclatante, tanto che risulta 30 volte maggiore il rischio di morte per chi non si è coperto (ecco il perché dei continui appelli dei virologi e non solo).
Prendendo in esame la fascia d’età inclusa tra i 40 e i 59 anni, diminuisce invece di cinque volte il rischio di finire in ospedale. Tra i più giovani, ovvero coloro che sono compresi nel range 12-39 anni, siamo al rischio zero per casi in terapia intensiva tra i vaccinati; in tal senso, negli ultimi quattro mesi, ovvero dal 4 aprile all’8 agosto, non si è registrato neppure un episodio.