Nuovo appuntamento con il bollettino vaccini Covid, che anche in questa giornata di martedì 17 agosto 2021, contribuisce a fornire contezza all’intero Belpaese circa l’andamento della campagna vaccinale in Italia, la quale sta regalando grandi soddisfazioni in termini di adesioni, anche se continua a resistere, fino a questo momento, uno zoccolo duro di connazionali, stimato dagli esperti fra il 10 e il 20% degli abitanti dello Stivale, che si definisce no vax e rifiuta l’inoculazione del preparato contro il virus SARS-CoV-2.
Fino a questo istante (dati aggiornati alle 6.11 di oggi), ha completato il ciclo vaccinale con doppia dose il 66,06% della popolazione over 12 (35.677.295 persone), a fronte di un totale di 74.012.351 dosi somministrate. La percentuale nazionale della distribuzione delle inoculazioni rispetto alle consegne è pari al 95,7%. Secondo il bollettino vaccini Covid, le regioni più virtuose sono Lombardia (98,3%), Marche (97,2%), Puglia (96,9%), Emilia-Romagna (96,7%) e Piemonte (96,6%). Il preparato più utilizzato nel nostro Paese è Pfizer/BioNTech con 53.778.481 dosi, poi troviamo Vaxzevria (ex AstraZeneca, 12.023.217), Moderna (9.557.624) e Janssen (2.006.644).
VACCINI, ABRIGNANI: “IL SIERO DEVE ESSERE OBBLIGATORIO”
Appresi i dati che compongono il nuovo bollettino vaccini Covid in Italia, riportiamo le parole pronunciate da Sergio Abrignani, immunologo, professore ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico. L’esperto è intervenuto sulle colonne del quotidiano “Il Giornale”, sottolineando che i contagi tra i più giovani continuano a crescere visto che, a differenza degli adulti, molti non sono immunizzati. Questo dato deve far capire che il vaccino è “indispensabile per tutti. Io lo renderei obbligatorio. Solo così quest’inverno il Coronavirus potrà diventare come un’influenza”.
“I vaccini – ha proseguito Abrignani – sono disegnati principalmente per neonati e bambini. Nella fascia da 0 a 17 anni ci sono stati circa 30 morti e centinaia di ragazzi sono finiti in terapia intensiva. Bambini e adolescenti sono il miglior vettore per l’infezione. Fanno vita di comunità, si spostano con i mezzi pubblici, fanno sport di gruppo. Inoltre, siccome, in tantissimi casi sono asintomatici, possono diffondere facilmente il virus senza essere individuati e più gente si infetta, più aumenta il rischio di far sviluppare pericolose varianti”.