Nuovo giorno e nuovo appuntamento con il bollettino vaccini Covid, che anche in questa giornata di mercoledì 18 agosto 2021, contribuisce a fornire all’intero Belpaese le novità inerenti all’andamento della campagna vaccinale in Italia, che, fino a questo momento, sta regalando grandi soddisfazioni in termini di adesioni, nonostante la resistenza, apparentemente inscalfibile, di uno zoccolo duro di connazionali che si definisce no vax e rifiuta fermamente l’inoculazione del preparato contro il virus SARS-CoV-2.



Fino a questo istante (dati aggiornati alle 6.10 di oggi), ha completato il ciclo vaccinale con doppia dose il 66,30 della popolazione over 12 (35.810.007 persone), a fronte di un totale di 74.285.684 dosi somministrate. La percentuale nazionale della distribuzione delle inoculazioni rispetto alle consegne è pari al 95,4%. Secondo il bollettino vaccini Covid, le regioni più virtuose sono Lombardia (98,6%), Marche (97,6%), Molise (96,9%), Emilia-Romagna, Puglia e Toscana (96,6%). Il preparato più utilizzato nel nostro Paese è Pfizer/BioNTech con 53.778.522 dosi, poi troviamo Vaxzevria (ex AstraZeneca, 12.023.277), Moderna (10.083.642) e Janssen (2.006.644).



VACCINI, ABRIGNANI: “IL SIERO DEVE ESSERE OBBLIGATORIO”

Dopo avere esaminato le statistiche che alimentano il bollettino vaccini Covid odierno, rispondiamo a una delle domande “clou” di questo periodo: in quali casi la somministrazione del vaccino anti-Covid è rinviabile o controindicata? A elencarli e a spiegare come funziona la certificazione di esenzione è un vademecum realizzato dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. In esso si legge che fino al 30 settembre le certificazioni potranno essere rilasciate direttamente da medici vaccinatori dei servizi vaccinali delle aziende ed enti dei servizi sanitari regionali, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che abbiano aderito alla campagna vaccinale, cioè che abbiano le credenziali per inserire i dati nei sistemi regionali/nazionali



“In generale – dice la Simg – un vaccino non deve essere somministrato quando è presente una controindicazione tale che il rischio di reazioni avverse sia maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione. Come controindicazione specifica nei confronti di uno o più dei vaccini attualmente utilizzati in Italia, la Simg identifica l’ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino Covid-19, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione”.