E’ stato comunicato poco fa il nuovo bollettino vaccini covid, il report con tutti i dati aggiornati ad oggi, venerdì 18 febbraio 2022. Poco dopo le ore 6:00 il ministero della salute e l’Iss, l’istituto superiore di sanità, hanno certificato i numeri ufficiali della campagna di vaccinazione di massa anti covid, cominciando dal totale delle dosi somministrate dal 27 dicembre 2020 ad oggi, ovvero, 132.7 milioni, e ciò significa che rispetto al bollettino di ieri nelle ultime 24 ore sono state inoculate circa 100mila dosi di vaccino.
Le terze dosi si sono invece portate a quota 36.6 milioni, mentre gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose sono ad oggi 49.2 milioni, il 91.1 per cento del totale della popolazione vaccinabile del Belpaese. Gli immunizzati, coloro che invece hanno completato il primo ciclo vaccinale, crescono rispetto a ieri, portandosi a quota 47.9 milioni (l’88.8 per cento della platea), infine, coloro che hanno ricevuto la prima dose e che sono guariti dal covid da meno di sei mesi, sono in totale 50.6 milioni, pari al 93.7 per cento del totale.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 18 FEBBRAIO: LA PROPOSTA DI MINELLI
La campagna vaccinale prosegue quindi spedita, ma sono in molti coloro che si stanno domandando cosa accadrà nel prossimo autunno: dovremo fare un’altra dose di vaccino? Nella giornata di ieri, a riguardo, l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, ha lanciato la sua proposta, ovvero, un vaccino anti covid pensato su misura, e non un unico siero generale. “Grazie a un’ampia letteratura scientifica – le sue parole riportate da Yahoo – da tempo sappiamo che il sesso, l’etnia, l’età, il peso, unitamente all’eventuale concomitanza di diverse patologie, possono variamente influenzare la risposta ai vaccini. Ecco perché sarebbe fortemente auspicabile cogliere, in questo momento, la necessità di approfondire queste tematiche”.
Secondo Minelli, le stesse potrebbero “fornire un valido supporto tanto allo studio delle basi biologiche della protezione vaccinale, quanto all’avvio di percorsi personalizzati anche nel campo della prevenzione delle malattie infettive specie attraverso l’adozione di protocolli e strumenti sempre più disegnati sul singolo individuo, con indubbi vantaggi in termini di farmacoeconomia, risultante da risparmi significativi sulle risorse economiche investite nelle politiche vaccinali, ma anche e soprattutto in termini di efficacia e sicurezza”.