Bollettino vaccini covid oggi, 19 settembre
Come d’abitudine da quando sono stati distribuiti per la prima volta i vaccini per il covid, in mattinata è stato aggiornato il bollettino creato appositamente per tenere conto delle inoculazioni complessive sul territorio italiano. Attualmente il vaccino, almeno nelle sue prime 3 dosi, è stato fatto dalla larga maggioranza della popolazione, mentre la quarta dose non sembra ancora aver trovato la sua platea specifica. Nelle ultime 24 ore, infatti, il bollettino dei vaccini per il covid ha registrato appena 900 nuove inoculazioni, per un totale di 140.553.414 dosi (ieri erano 140.552.580).
Rimangono stabili le prime due dosi, che ormai hanno rispettivamente raggiunto il 91,55% e il 90,17% della popolazione, dati che difficilmente saranno modificati. Similmente, anche la terza dose è rimasta stabile nel bollettino dei vaccini per il covid a 40.128.761 inoculazioni, che corrispondono all’84,12% della popolazione, e che crescono piuttosto lentamente. Infine, è la quarta dose a registrare la maggior parte delle inoculazioni ed ha raggiunto 3.132.679 persone fragili (corrispondenti al 16,38% della popolazione immunodepressa) e 1.890.861 over 60 (che sono appena il 9,89% degli anziani sul territorio).
Bollettino vaccini covid, Studio: “Donne rispondono meglio a vaccino, ma..”
Insomma, nel nostro paese sembra che la campagna vaccinale stia faticando parecchio a procedere, dopo alcuni mesi nei quali l’Italia è stata in testa alle classifiche mondiale per numero giornaliero di inoculazioni. Attenderemo i prossimi sviluppi del bollettino dei vaccini per il covid per capire meglio se, con la ripresa della vita quotidiana, riprenderanno anche a pieno regime le vaccinazioni. Nel frattempo, però, recuperiamo i risultati di uno studio importante che ha analizzato la risposta al vaccino nelle donne e negli uomini.
Lo studio, condotto dall’Istituto Superiore della Sanità, ha preso in esame 136 maschi e 385 femmine, tutti operatori sanitari, misurando il livello di anticorpi a distanze specifiche di tempo. Tra i 15 e i 150 giorni dalla seconda dose di vaccino, le donne presentavano anticorpi 1,7 volte più alti degli uomini. Al 154esimo giorno, però, gli anticorpi diminuiscono significativamente nelle donne, raggiungendo livelli simili agli uomini. “Le donne”, spiega Anna Ruggieri, ricercatrice dell’ISS, “sono più immunoreattive, rispondono meglio alle infezioni”, ma al contempo “sono più interessate da disordini autoimmunitari, hanno reazioni avverse ai vaccini più frequenti e di maggiore entità”. Similmente, però, contiuna, “coloro che non sviluppano anticorpi protettivi dopo le vaccinazioni, sono più spesso di sesso maschile”.