Analizziamo assieme come sta evolvendo la campagna vaccinale in Italia grazie all’ultimo bollettino vaccini covid, quello di oggi 2 settembre 2021. Poco dopo le ore 6:00 di stamane, il ministero della salute e l’Iss, l’istituto superiore di sanità, ha comunicato il nuovo report contenente tutti i dati della campagna, ricordiamo, scattata il 27 dicembre scorso. Il totale delle dosi che sono state somministrate sono state 78.163.954, più 400mila circa rispetto a ieri (qui il precedente bollettino vaccini).
Il dato è pari al 90.3% delle dosi che sono state consegnate in Italia, ovvero, 86.583.259, di cui 61.107.051 Pfizer/BioNTech, 11.483.826 Moderna, 12.033.640 Vaxzevria- AstraZeneca e 1.958.742 Janssen. Cresce anche il numero riguardante gli immunizzati, coloro che hanno già completato il ciclo vaccinale, che ad oggi sono arrivate a 38.07 milioni di persone, pari al 70.50% della popolazione totale over 12. Ci si avvicina quindi lentamente all’obiettivo dell’80% della popolazione vaccinata, che dovrebbe garantire una sorta di immunità di gregge anche per i non vaccinati, e nel contempo, si continua a discutere della terza dose che potrebbe essere somministrata già nel giro di poche settimane.
BOLLETTINO VACCINI COVID 2 SETTEMBRE: GARATTINI SU TERZA DOSE
Il ministro Speranza ha spiegato ieri che a breve dovrebbe partire il richiamo per i più fragili, poi via-via tutti gli altri. La pensa diversamente però l’autorevole Silvio Garattini, farmacologo e presidente dell’Istituto “Mario Negri” di Milano, che come si legge su SkyTg24.it ha spiegato: “La terza dose? Solo se davvero utile non deve essere una esigenza della industria farmaceutica: c’e’ in corso una ricerca del governo americano per testarne i risultati in termini di efficacia e sicurezza, vediamo a che cosa approda”.
Quindi Garattini ha proseguito sullo stesso argomento: “Sicuramente i sta facendo strada l’idea della necessità della terza dose a chi ha particolari fragilità, a chi ad esempio ha subito un trapianto d’organo o è malato di tumore; per gli altri meglio aspettare gli esiti delle ricerche, l’immunità non è fatta solo di anticorpi, ci sono aspetti diversi da valutare”.