Il nuovo bollettino vaccini Covid mostra un ulteriore incremento delle dosi somministrate. Sono infatti 74.804.729 quelle inoculate in Italia, il 92,1% del totale di quelle finora consegnate, che è pari a 81.203.456. In particolare, 57.137.710 da Pfizer/BioNTech, 10.083.697 da Moderna, 12.023.351 da Vaxzevria-AstraZeneca e 1.958.698 da Janssen di Johnson & Johnson. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale e quindi sono immunizzate sono 36.075.634, il 66,79% della popolazione over 12. È quanto si legge nel bollettino del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, il generale Figliuolo, aggiornato alle 06:11 di oggi, da cui si evince che rispetto a ieri sono state effettuate 248.642 dosi.



Per quanto concerne la suddivisione territoriale, al primo posto relativamente alle dosi somministrate c’è la Lombardia con 13.260.471 (95,3% delle dosi ricevute), al secondo la Lazio con 7.509.663 (90,2%) e Campania con 7.012.659 (89,1%).

VACCINI, ABRIGNANI “PROBABILE TERZA DOSE”

A parlare di vaccini anti Covid oggi anche Sergio Abrignani, immunologo all’Università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico, secondo cui è probabile che arriveremo alla terza dose: “Un richiamo serve per prolungare la memoria di chi ha risposto bene e per aumentare la protezione a chi risponde poco al vaccino”, ha dichiarato al Corriere della Sera. Inoltre, ha sottolineato che bisognerà cominciare “con gli immunocompromessi, per poi pensare ai 19 milioni di over 60, più suscettibili alla malattia grave”.



Sergio Abrignani ha ribadito che “i vaccini non sono perfetti, ma mitigano enormemente il rischio di subire conseguenze severe”. Ad esempio, non proteggono al 100% dall’infezione, anzi con la variante Deltacirca un 30% di vaccinati può infettarsi, pur non sviluppando sintomi gravi: solo una piccolissima percentuale di vaccinati può andare a incontro a una forma grave di Covid”. Ed è proprio questo che ne conferma l’efficacia.

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