Continua a gonfie vele la campagna di vaccinazione anti covid in Italia, e lo si capisce per l’ennesima volta da più di un anno a questa parte, anche dai numeri importanti del bollettino vaccini covid di oggi, giovedì 20 gennaio 2022. Da quando il governo ha introdotto le varie misure di restrizione a discapito dei no vax, è cresciuto il numero di persone che hanno ricevuto almeno una dose, e ad oggi il totale segna quota 48.7 milioni, pari al 90.1 per cento della platea di vaccinabili.
Il numero di inoculazioni dal 27 dicembre 2020 ad oggi ha invece raggiunto l’incredibile quota di 122.1 milioni di punture, per un incremento di circa 600mila unità rispetto al bollettino di ieri. Bene anche il dato degli immunizzati, i nostri connazionali che hanno già completato il ciclo vaccinale con le due dosi di Pfizer e Moderna, o il monodose di Johnson & Johnson, ad oggi a quota 47 milioni. Infine, per quanto riguarda le dosi consegnate in Italia, il dato segna stamane la quota di 28.5 milioni.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 20 GENNAIO: IL COMMENTO DI GUIDO SILVESTRI
E di vaccini anti covid e della variante Omicron, ne ha parlato ieri il professor Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, che interpellato dai microfoni di Repubblica ha spiegato: “Non servono le chiusure. Abbiamo gli strumenti medici per controllare il virus, a patto di convincere tutti ad usarli. Se in Italia avessimo il cento per cento di vaccinazioni, il Covid già non sarebbe più un problema”.
In ogni caso, è ormai appurato che la variante Omicron è meno aggressiva di Delta: “Sappiamo tanto dagli esperimenti sulle cellule in provetta, quanto da quelli sugli animali, che Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo. Diciamo che è bravissima a colpire l’apparato respiratorio superiore, ma è zoppa quando si tratta di attaccare il polmone”. L’esperto però mette in guardia da un eccessivo rilassamento: “La più grande fesseria che potremmo fare è pensare che il Covid sia andato via, perché con l’estate calano i casi nei Paesi occidentali, si riapre la società, e la gente smette di vaccinarsi. Poi a ottobre o novembre arriva una variante più brutta, magari dalla Thailandia, Madagascar o Argentina, e siamo tutti scoperti”.