Il nuovo bollettino vaccini covid di oggi, lunedì 20 giugno 2022, il consueto aggiornamento sulla campagna di vaccinazione di massa. Quando ormai siamo ormai vicinissimi all’anno e mezzo di vaccinazioni (si è iniziato a vaccinare il 27 dicembre 2020), le dosi totali hanno raggiunto la quota di 138 milioni, il che significa che rispetto al computo segnalato nel bollettino vaccini covid di ieri, il dato è cresciuto di circa 50mila unità, un incremento giornaliero che da diversi mesi si sta continuando a registrare.



Le quarte dosi sono invece giunte a quota 832.498, mentre le terze dosi sono da tempo ferme a 39.7 milioni, pari all’83.2 per cento del totale della popolazione vaccinabile. Non si sbloccano anche gli italiani immunizzati, coloro che hanno completato il primo ciclo vaccinale, quindi le due dosi di Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca o il monodose di Johnson & Johnson, ad oggi a quota 48,6 milioni, pari al 90.1 per cento della platea. Infine il totale di italiani che ha ricevuto una sola dose, leggasi 49.4 milioni, altro dato sempre “immobile”.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 20 GIUGNO: LE PAROLE DI ABRIGNANI

E a proposito di vaccini anti covid e di possibilità di nuova infezione, il professor Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, nonché ex membro del Cts, il Comitato tecnico scientifico, ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni del Corriere della Sera, sottolineando come i casi di questi ultimi giorni non sembrano prevedere, almeno per ora, una nuova ondata importante: “I contagi sono in crescita – ha raccontato ieri al quotidiano di via Solferino – eppure non vedo segnali di allarme eccessivo. Ora il virus è più contagioso, ma meno aggressivo, i ricoveri in ospedale non salgono in proporzione ai casi di infezione. Attenti sì, non preoccupati”.



Abrignani ha aggiunto che la nuova sottovariante del covid, la Omicron BA.5 “ha a disposizione un bacino di persone suscettibili più ampio grazie alla capacità di aggirare le difese del sistema immunitario eretto dalla vaccinazione o da precedenti infezioni naturali. Il 40% dei vaccinati si può infettare e il 7% per la seconda volta, il doppio rispetto alle altre varianti”.