E’ giunto il nuovo aggiornamento riguardante il bollettino vaccini anti covid, i numeri ufficiali di oggi, martedì 21 giugno 2022, inerenti la campagna vaccinale di massa in Italia. Salgono seppur di pochissimo le dosi totali somministrate, portandosi a quota 138.09 milioni di inoculazioni, il che significa che rispetto al totale comunicato nel bollettino vaccini covid di ieri, l’incremento è stato di circa 50mila dosi.
Fra le somministrazioni crescono le quarte dosi, il secondo booster destinato a fragili e anziani, che ad oggi hanno raggiunto quota 836.598, mentre sono praticamente fermi tutti gli altri indicatori della campagna, a cominciare dal primo booster, le terze dosi, ad oggi a quota 39.7 milioni, pari all’83.2 per cento del totale degli italiani. I nostri connazionali che hanno invece completato il ciclo vaccinale con le prime due dosi sono in totale 48.6 milioni, esattamente il 90.1 per cento della platea, mentre coloro che hanno ricevuto solo la prima dose sono circa 800mila.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 21 GIUGNO: IL COMMENTO DI ANDREA GORI
Ed ha parlato di vaccini anti covid anche il professor Andrea Gori, primario di Malattie infettive del Policlinico di Milano, intervistato nella giornata di ieri dai microfoni del quotidiano Repubblica. Il medico si è soffermato sull’aumento dei casi di positività al covid di queste ultime due settimane, specificando che non bisogna assolutamente parlare di allarme in quanto la popolazione è per la stragrande maggioranza vaccinata. Più dell’ottanta per cento, come specificato sopra, ha infatti la terza dose, e anche in caso di reinfezione si trova in ogni molto meno scoperta rispetto a chi non ha fatto il vaccino.
“Per fortuna – ha raccontato Gori – la stragrande maggioranza dei ricoveri i di questi giorni non sono gravi, pochi sono per insufficienza respiratoria severa. Questo succede perché le persone trivaccinate sono tantissime e la terza dose fa assolutamente la differenza. Per tutti, dà una maggiore protezione nel confronto dello sviluppo di forme gravi. I ricoveri ci sono, ma i pazienti reagiscono bene, pochi finiscono in Terapia intensiva”.