Alla mattina di oggi 21 novembre, il bollettino nazionale sui vaccini anti-Covid registra 3.238.338 milioni di terze dosi effettuate (booster), ovvero il 61,11% della popolazione attualmente oggetto di richiamo dopo l’intero ciclo vaccinale. Numeri in crescendo e che dovranno aumentare nelle prossime settimane, a partire da domani 22 novembre quando in tutto il Paese si apre ufficialmente alla vaccinazione per gli over 40 (attiva già in diverse Regioni da giorni).



93.415.792 le somministrazioni totali da inizio campagna vaccinale: di queste, 46,975.851 sono persone con almeno una dose, mentre 45.670.980 sono quelle che in tutto hanno concluso le prime due dosi tra la popolazione over12. Secondo gli ultimi dati Iss mostrati nella giornata di ieri, l’efficacia del vaccino anti-Covid tende a calare in maniera progressiva confermando la “prima fotografia” fatta settimane fa: «Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, scende dal 79% al 55% l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di Covid-19 rispetto ai non vaccinati».



VACCINI COVID, IL PUNTO SUL GREEN PASS

La stima di efficacia dei vaccini nei soggetti vaccinati con ciclo completo da meno di 6 mesi passa dal 76,6% al 46,8% (per quanto riguarda la protezione dall’infezione), mentre per l’evitare la malattia severa si passa dal 91,8% all’82,1% con protezione dunque ancora molto alta. La terza dose insomma è sempre utile e potrà neutralizzare l’emergere della quarta ondata, come dimostrano i casi Israele e Inghilterra più avanti dell’Italia nella somministrazione della dose booster: i vaccini sono una barriera valida contro il rischio di ospedalizzazione anche dopo sei mesi dal richiamo, ma funzionano molto meno nel proteggere dal contagio. L’Iss ha poi spiegato cosa si intende per “effetto paradosso” nel vedere ad oggi numeri simili tra ricoveri/decessi tra non vaccinati e vaccinati: il 51,0% dei ricoveri, il 64,0% dei malati in terapia intensiva e il 45,3% dei morti sono stati registrati tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Se però si tiene conto delle differenze tra le due platee, che sono enormi, e quindi delle dovute proporzioni, non vi sono dubbi sull’efficacia del vaccino. Il motivo è molto semplice, con il progressivo calare sempre più dei non vaccinati, le percentuali hanno l’effetto “paradossale” di avvicinare quelle dei vaccinati, che però si riferiscono ad una platea assai più ampia. Per tutti questi dati e per il necessitare della terza dose, il Governo è alle porte di un nuovo provvedimento (già in CdM giovedì probabilmente) per cambiare il Green Pass adattandolo alla situazione attuale: si passa da 12 a 9 mesi, con possibile obbligo vaccinale (della terza dose) per alcune categorie come medici, docenti e forze dell’ordine. Da valutare anche se molto complessi per implicazioni di privacy e diritti costituzionali, l’obbligo di pass sanitario sui mezzi pubblici cittadini, l’obbligo vaccinale tout court o il “super Green Pass” con restrizioni e lockdown solo per non vaccinati.

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