Puntuale come ogni mattina ecco il bollettino vaccini covid con tutti gli ultimi aggiornamenti ad oggi, venerdì 22 luglio 2022. Senza perderci troppo in chiacchiere partiamo dal numero totale di dosi somministrate, che sono giunte alla ragguardevole quota di 139 milioni, il che significa che rispetto al totale di ieri, consultabile dal bollettino vaccino covid del 18 luglio, si è verificato un incremento di circa 50/100 mila dosi. Negli ultimi giorni si sta registrando una leggere impennata delle inoculazioni, spinte dall’estensione della quarta dose agli over 60.



E proprio il secondo booster è quello che sta crescendo di più giornalmente, portandosi oggi a quota 1.4 milioni, mentre le terze dosi sono in totale 39.9 milioni, il che significa che l’83,6 per cento della popolazione ha ricevuto il primo booster. Fermi invece tutti gli altri dati, a cominciare dagli italiani che hanno ricevuto le prime due dosi, in totale 48.6 milioni, e quelli che invece si sono fermati alla prima dose, leggasi altri 800mila circa.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 22 LUGLIO: IL REPORT GIMBE

Da qualche giorno a questa parte, come testimoniato anche dai dati del bollettino vaccini covid, la situazione è decisamente migliorata in Italia, soprattutto per quanto riguarda le quarte dosi. L’estensione del secondo booster a tutti gli over 60 ha fatto impennare le inoculazioni così come confermato dalla Fondazione Gimbe attraverso il classico bollettino pubblicato ieri. A riguardo viene spiegato che al 20 luglio “sono state somministrate 1.303.485 quarte dosi, con una media mobile di 31.686 somministrazioni al giorno, in forte aumento rispetto alle 11.000 della scorsa settimana (+188%)”.



In ogni caso il think tank di Nino Cartabellotta spiega come il dato sia ancora lontano dall’obiettivo di 100mila inoculazioni al giorno, così come fissato dalle linee di indirizzo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale. Al momento il tasso di copertura nazionale della quarta dose è molto basso, solo l’8.3 per cento, con delle nette differenze fra regioni. “Con il progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose – sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il secondo richiamo (quarta dose) rappresenta un vero e proprio trattamento ‘salvavita’, in particolare negli over 80”.