Il bollettino vaccini Covid di oggi, domenica 22 maggio 2022, è stato diffuso come accade quotidianamente nella primissima mattinata (erano le 6.15, ndr) e costituisce il quotidiano aggiornamento relativo alla campagna di vaccinazione anti-Covid che, ricordiamo, è scattata il 27 dicembre 2020, dunque, di fatto, ormai un anno e mezzo fa. Il numero totale di dosi somministrate è cresciuto ulteriormente, anche se di poco, rispetto a quello comunicato nelle ultime 24 ore, per un computo aggiornato pari a 137.511.695 dosi.
Le quarte dosi o secondo booster sono invece giunte a 574.645 somministrazioni, mentre le terze dosi sono sempre ferme a quota 39.5 milioni, il che significa che l’82.83 per cento della popolazione ha ricevuto il preparato anti-Covid. Sempre fermi anche i dati relativi al numero di italiani immunizzati e a quelli che hanno ricevuto la prima dose, rispettivamente pari a 48.6 e 49.3 milioni. Infine, per ciò che concerne la fascia più giovane della popolazione italiana (5-11 anni), si registrano 1.2 milioni di bambini con il ciclo completato e altri 1.3 milioni che invece hanno ricevuto solo la prima dose.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 22 MAGGIO: PARLA STEFANO MERLER
Dopo avere scoperto il bollettino vaccini Covid di oggi in Italia, riportiamo le parole di Stefano Merler, direttore del Centro Health Emergencies della Fondazione Bruno Kessler di Trento, il quale ai microfoni del “Corriere della Sera” ha dichiarato che un “punto importante da monitorare riguarda la durata della protezione del vaccino: purtroppo ci vuole tempo per capirlo, le prime indicazioni ci dicono che perde di efficacia contro l’infezione molto rapidamente. Bisogna valutare bene quanto dura la protezione del booster almeno verso la malattia grave. Collaboriamo a un lavoro dell’ISS all’interno di un network nazionale che misura il titolo anticorpale dei soggetti vaccinati. Lo studio è ancora riservato”.
Ad oggi ci sono ancora circa 100 morti al giorno: “Sono ancora troppi, anche se bisognerebbe valutare bene l’eccesso di mortalità rispetto agli anni precedenti al Covid per capire bene. Va detto, tuttavia, che nell’analisi del mutamento dell’epidemiologia del Covid in questi due anni emerge un dato positivo: siamo passati da un tasso di mortalità per infezione del 2 per cento della prima fase a un tasso odierno, grazie ai vaccini e ad Omicron che è di per sé meno grave, sotto l’uno per mille, ossia meno di un morto su 1.000 infetti, conteggiando anche le infezioni che non vediamo”.