Anche oggi, giovedì 23 dicembre 2021, faremo il punto sulla campagna di vaccinazione anti covid, analizzando il nuovo bollettino vaccini emerso stamane, come sempre dopo le ore 6:00. Crescono le inoculazioni in Italia, a cominciare dalle terze dosi, che si sono portate oggi a quota 16.2 milioni. Bene anche il dato relativo agli italiani che hanno ricevuto almeno una dose, cresciuto negli ultimi giorni grazia alla spinta del Decreto Covid, e oggi giunto a quota 47.9 milioni, pari all’88.7 per cento della popolazione over 12 vaccinabile.



Per quanto riguarda invece gli immunizzati, coloro che hanno già completato il ciclo vaccinale con la classica doppia dose o il monodose di Johnson & Johnson, il numero è salito a 46.1 milioni (85.4 per cento della platea), mentre in merito al numero di farmaci consegnati nel nostro Paese, il dato odierno segnala quota 112.9 milioni, di cui la maggior parte a firma Pfizer/BioNTech, ovvero 77.2. Infine uno sguardo al numero totale di dosi inoculate, giunto ad oggi a 107.3 milioni, più 800mila rispetto al bollettino di ieri.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 23 DICEMBRE: LE PAROLE DI DRAGHI

E di vaccini anti covid ne ha parlato anche il presidente del consiglio, Mario Draghi, in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno, tenutasi nella giornata di ieri. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”, ha spiegato il primo ministro italiano che poi ha snocciolato un po’ di dati, ovviamente aggiornati a ieri: “Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione, perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità”.



E ancora: “L’evidenza scientifica dei vaccini ha funzionato molto bene anche con le nuove varianti. E la campagna vaccinale è stata essenziale per l’economia che quest’anno crescerà oltre del 6% dopo un calo di quasi il 9% dello scorso anno. E’ ripartita l’occupazione (500 mila posti) anche se è vero che molta occupazione è a tempo determinato. Ma l’aumento c’è stato. Benefici anche sui conti pubblici e il rapporto debito/pil inizierà a scendere già da quest’anno”.