Il bollettino vaccini Covid di oggi, domenica 24 gennaio 2021, ci segnala che sono al momento 1.343.880 le persone che sono state vaccinate in Italia dall’inizio della campagna, avviata lo scorso 27 dicembre con l’ormai celebre V-Day. Va tuttavia precisato che coloro che sono da ritenersi immuni sono però 71.694, avendo già ricevuto sia la prima dose, sia quella di richiamo, mentre a livello regionale, continua ad essere la Provincia autonomia di Bolzano la più virtuosa in termini di inoculazione, avendo somministrato ormai tute le dose disponibili.



Bene anche il Piemonte, a quota 83,5%, con il Veneto che tallona la regione sabauda (80,5%). La fascia d’età con più vaccinazioni continua ad essere quella 50-59, con 351.882 dosi somministrate, seguita da quella 40-49 con 261.874 dosi. Sono invece 872.755 gli operatori sanitari che sono stati vaccinati, mentre continua ad essere decisamente basso, sino a questo momento, il dato relativo agli over 80 (12.952), ma in tal senso il Piemonte ha per esempio annunciato che avvierà la campagna vaccinale dedicata a questa fascia di popolazione sabato 30 gennaio, con i primi 2.400 anziani che saranno vaccinati.



BOLLETTINO VACCINI COVID 24 GENNAIO, IPPOLITO (CTS): “RITARDI VACCINI SI POSSONO RECUPERARE”

A margine del nuovo bollettino vaccini Covid, il membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), Giuseppe Ippolito, ha spiegato ai microfoni de “Il Corriere della Sera” come non ci si debba disperare per gli attuali ritardi registrati nella consegna dei vaccini, tanto da parte di Pfizer quanto da parte di AstraZeneca. “Non disperiamo. Abbiamo il tempo per recuperare. La pianificazione della campagna vaccinale è stata effettuata sulla base di una potenziale disponibilità di dosi in un dato momento. Purtroppo non tutti i vaccini sono stati approvati nei tempi previsti”. Secondo Ippolito anche i ritardi nella catena di distribuzione sono da ritenersi “difficoltà che andavano messe in conto. Ci troviamo in uno scenario di emergenza. I vaccini di Moderna e Pfizer, gli unici due approvati in Europa, utilizzano tecnologie innovative. I ritardi erano preventivabili”. Il componente del Cts sostiene infine che l’Italia è stata in grado di attivare una macchina per vaccinare nei tempi dovuti tutte le popolazioni previste dal piano e proprio per questo c’è da sperare che tale organizzazione “consenta di recuperare il tempo perduto. Certo, i ritardi rendono molto arduo l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea di vaccinare in tutti i Paesi il 70% della popolazione in età adulta”.

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