E’ lunedì 25 luglio 2022, e anche questa mattina è stato reso pubblico il nuovo bollettino vaccini covid, il report aggiornato in merito alla campagna di vaccinazione di massa, che ricordiamo, è scattata in tutto il territorio dell’Unione Europea il 27 dicembre di due anni fa. Ad oggi il numero totale di dosi somministrate è di 139.2 milioni, con un incremento quindi di circa 100mila dosi rispetto al totale comunicato nel bollettino vaccini covid di ieri. Nelle ultime settimane si sta registrando una tendenza positiva nelle somministrazioni, con un aumento delle dosi giornaliere dovute in particolare all’estensione delle quarte dosi a tutti gli over 60.



E proprio il secondo booster è giunto oggi a quota 1.5 milioni, mentre il primo è stato somministrato in totale 39.9 milioni di volte, esattamente l’83.6 per cento delle persone aventi diritto. Praticamente fermi invece i dati riguardanti coloro che hanno completato il primo ciclo vaccinale, ricevendo quindi prima e seconda dose, e coloro che si sono fermati inspiegabilmente alla prima dose, rispettivamente 48.6 milioni e circa 800mila.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 25 LUGLIO: IN ARRIVO IL VACCINO UNIVERSALE

Intanto i ricercatori della Facoltà di Medicina dell’università San Diego, in California, sono al lavoro su un nuovo vaccino che sarebbe in grado di bloccare tutte le possibili variazioni del covid. “Quanto presente adesso sul mercato – hanno fatto sapere – fa poco per bloccare la trasmissione, con le nostre ricerche invece possiamo ottenere una risposta anticorpale più specifica”. Si tratterebbe di un vaccino che sarebbe assunto sotto forma di pillola, tramite inalazione o altri metodi di somministrazione, ed è ancora in fase di test, anche se fino ad oggi ha dato ottime risposte sui topi: “il vaccino a Dna plasmidico alterato – riporta SkyTg24.it – ha bloccato efficacemente l’infezione cellulare in tutte le varianti di interesse testate”.



I risultati della ricerca sono stati pubblicati recentemente su “Plos Pathogens” ed hanno evidenziato la costruzione di plasmidi geneticamente modificati per contenere frammenti di materiale genetico specificamente destinati a colpire una vulnerabilità nella proteina spike del virus SARS-CoV-2, fondamentale per legare e infettare le cellule. Maurizio Zanetti, professore di Medicina presso la Uc San Diego School of Medicine e capo del Laboratory of Immunology presso l’Uc San Diego Moores Cancer Center, ha aggiunto: “I dettagli sono complicati, ma i fondamentali sono semplici: si basano su principi e metodi ben noti e comprovati”.