Il giorno di Natale sono stati scaricati 1,7 milioni di Green Pass: 1,2 per tamponi, ma più di 500mila sono state le somministrazioni dei vaccini in tutta Italia. Il bollettino offerto con aggiornamenti quotidiani dal report di Palazzo Chigi segna fino ad oggi, 26 dicembre 2021, 17.053.754 terze dosi (booster), pari al 55,01% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale o booster che hanno ultimato il ciclo vaccinale da almeno cinque mesi. Nel frattempo, il numero totale di italiani vaccinati almeno con una dose o guariti Covid da massimo 6 mesi sale a 48.330.210.
Resta ancora un 4-5 milioni di persone non vaccinati e su queste il Governo sta cercando di convincere a ricredersi visto l’aumento esponenziale dei contagi con la variante Omicron. Mentre è in vigore dal giorno di Natale il nuovo Decreto Festività, ecco le principali novità sul fronte vaccini giunte nelle ultimissime ore dal Ministero della Salute: per prima cose, la terza dose sarà possibile effettuarla a 4 mesi (e non più 5) dalla seconda ma anche per i più giovani under 18 si scorgono novità importanti. Dal 10 gennaio, recita l’ultima circolare siglata dal direttore generale per la Prevenzione del Ministero Gianni Rezza, coinvolti nella dose booster saranno i ragazzi 16-17 anni e i più fragili tra i 12 e i 15 anni.
VACCINI COVID, LE NOVITÀ DALL’OMS
Sempre secondo il bollettino dei vaccini anti-Covid in Italia, sono 47.943.017 le persone con almeno una dose (88,77%) mentre nelle fascia 5-11 anni sono state somministrate 158.884 prime dosi. In totale sono 108.226.482 i vaccini somministrati sui 112.931.678 a disposizione delle regioni (95,8%). La lotta alla variante Omicron, in attesa di capire quanto effettivamente sul lungo periodo la copertura della terza dose riuscirà a schermare l’evoluzione dei contagi (per il momento il non aumento esponenziale dei ricoveri sembra suggerire indicazioni positive in tal senso, ndr) dall’Oms giungono nuove indicazioni per contrastare la diffusione dei casi Covid. Come ha spiegato al “Corriere della Sera” Luca Fontana, tossicologo e technical officer dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, «Sars CoV-2 è un virus a trasmissione aerea e il contagio avviene attraverso l’esposizione a fluidi respiratori infettivi rilasciati come particelle di diverse dimensioni durante l’espirazione. Mentre le particelle più grandi si depositano rapidamente, quelle più piccole rimangono sospese nell’aria per un periodo più lungo». Oltre a vaccini e comportamenti personali, occorre fare ancora molto di più sul profilo della ventilazione negli ambienti al chiuso: ancora Fontana, «La ventilazione permette di ridurre la concentrazione di aerosol infettivo nell’aria e quindi ridurre il rischio d’infezione».