Sono in totale quasi 33 milioni le dosi somministrate in Italia dal 27 dicembre ad oggi. Lo si evince dal bollettino vaccini covid aggiornato stamane, venerdì 28 maggio, e riportato come sempre dal sito ufficiale del governo. Nel dettaglio fino ad oggi sono state inoculate 32.958.928 (quasi +600mila, qui il report di ieri), pari al 92.1% delle dosi giunte in Italia, leggasi 35.776.077, di cui 24.278.890 Pfizer-BioNTech, 3.371.357 Moderna, 7.402.080 Vaxzevria (AstraZeneca, qui a riguardo un interessante documento di Aifa) e infine le solite 723.750 di Janssen (J&J).
Di pari passo continua ad aumentare il dato relativo agli immuni, coloro che hanno già completato il ciclo della vaccinazione, pari a 11.2 milioni che significa il 18.91% della popolazione italiana. Stando ai dati europei aggiornati al 25 maggio, in Italia il 36% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino anti covid, nel Vecchio Continente hanno fatto meglio di noi, fra le “big”, solamente Spagna e Germania, mentre la Francia è dietro. Ovviamente non si tiene conto della Gran Bretagna, fuori dall’Ue, e partita con largo anticipo rispetto agli stati membri dell’Unione.
BOLLETTINO VACCINO COVID OGGI 28 MAGGIO, IL COMMENTO DI BASSETTI
Intanto il professor Matteo Bassetti ha tirato un po’ le orecchie al ministero della salute: «Doveva essere la più grande campagna di comunicazione della storia sulla sanità – le parole del medico all’Adnkronos riferendosi alla campagna vaccinale – con un bombardamento continuo sui social e sui media per spiegare l’importanza dei vaccini. Invece non è stato fatto nulla e il ministero ha perso un’occasione buona per aiutare a capire l’importanza dei vaccini anti-Covid».
Per poi aggiungere: «Si è dimenticato troppo presto quello che è accaduto con la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola». Secondo Bassetti è ancora troppo alta la fascia di popolazione scettica: «Purtroppo sta venendo fuori che c’è in Italia ancora un 10-15% della popolazione scettica sul vaccino. Su questo il ministero della Salute e il ministro Speranza hanno fatto poco per una adeguata campagna per convincerli».