Anche in quest’ultima domenica dell’ottavo mese del 2021 (29 agosto), si rinnova l’appuntamento con il bollettino vaccini Covid, strumento utile a tenere sotto stretto monitoraggio l’irrefrenabile avanzata della campagna vaccinale, che deve ancora fare i conti con le resistenze di uno zoccolo duro di no vax, ma che, al tempo stesso, sta procedendo a buon ritmo. Stando a quanto comunicato dal portale ufficiale allestito per l’occasione dal Governo in collaborazione con il Ministero della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, alle 6.09 di oggi sono 77.017.691 le dosi di siero anti-Coronavirus somministrate in Italia.
Di pari passo avanza anche il dato più importante, quello delle persone che hanno già completato il ciclo vaccinale, in totale 37.378.538, pari al 69,21 per cento della popolazione vaccinabile over 12. Infine, aggiorniamo come sempre i numeri riguardanti le dosi consegnate da otto mesi a questa parte in Italia, ormai più di 80 milioni, leggasi di preciso 86.125.874, di cui più di 60 milioni (precisamente 60.650.607) a firma Pfizer/BioNTech, il vaccino più utilizzato nel nostro Paese. Seguono Vaxzevria (ex AstraZeneca), a quota 12.033.590 dosi, Moderna (11.482.971) e Johnson&Johnson (1.958.706).
VACCINI COVID: DOPO REAZIONI AVVERSE, ANCHE NEGLI OVER 60 PREVISTA LA VACCINAZIONE ETEROLOGA
Dopo avere esaminato il bollettino vaccini Covid di oggi, riportiamo quanto annunciato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul proprio sito: “Analogamente a quanto già deciso per i soggetti con meno di 60 anni, applicando il principio di massima precauzione, l’Agenzia specifica che, in coloro che abbiano presentato reazioni avverse gravi di tipo trombotico o comunque a carico della sfera coagulativa dopo somministrazione di Vaxzevria, si può procedere al richiamo con un vaccino a m-RNA”.
Una decisione assunta dopo alcune richieste pervenute da parte di determinate Regioni relativamente agli interventi da adottare a seguito della comparsa di una reazione avversa (ADR) grave dopo la prima dose di un vaccino anti-Covid. Aifa ha acquisito il parere della propria Commissione Tecnico-Scientifica, precisando che non è possibile fornire raccomandazioni generali a fronte dell’eterogeneità delle casistiche che necessitano di specifica valutazione clinica. Per le altre casistiche di ADR, “si ritiene che, in assenza di dati derivanti da studi ad hoc, non sia possibile esprimere raccomandazioni di carattere generale che prescindano dall’esame delle specifiche ADR e dalla valutazione clinica dei singoli casi”.