E’ tempo di andare ad analizzare come ogni mattina da quasi un anno e mezzo a questa parte, il nuovo bollettino vaccini covid, per l’esattezza quello di oggi, martedì 3 maggio 2022. Poco dopo le ore 6:00 odierne, il ministero della salute e l’Iss, l’istituto superiore di sanità, hanno certificato tutti i nuovi dati inerenti la campagna di vaccinazione di massa anti covid, a cominciare dal totale di dosi somministrate, giunte oggi a quota 136.8 milioni, numero che rispetto al bollettino di ieri è variato di circa 50mila unità, un “surplus” classico da un paio di mesi a questa parte.



Per quanto riguarda le quarte dosi, invece, il secondo booster è stato inoculato a 128.848 italiani, mentre il primo booster, la terza dose, è stata fatta da 39.3 milioni, pari all’82.5 per cento del totale di vaccinabili. In merito invece agli italiani immunizzati, coloro che hanno ricevuto le prime due dosi di vaccino Pfizer, Moderna e Astrazeneca, o eventualmente il monodose di Johnson & Johnson, il dato è stabile a quota 48.6 milioni, pari al 90% della platea di vaccinabili, mentre gli italiani con almeno una dose sono in totale 49.3 milioni.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 3 MAGGIO: LE PAROLE DI ABRIGNANI

E’ un quasi ritorno alla normalità quello che si è verificato dallo scorso primo maggio, quando sono venute meno le mascherine al chiuso. Tutto merito dei vaccini anti covid, così come ha sottolineato nella giornata di ieri il professor Sergio Abrignani, docente della Statale di Milano: “Chi è vaccinato con tre dosi – ha spiegato, parole che si leggono su SkyTg24.it – è protetto al 90% dalla malattia severa, ma con la variante Omicron è protetto al 65% dal rischio di infettarsi. Chi non è vaccinato – ha continuato Abrignani – ha ovviamente un rischio d’infezione assoluto e quando è infettato ha un rischio di morire 10 volte più alto di un vaccinato che si infetti”.



Secondo Abrignani ora si accetteranno delle morti: “Ogni mese potrebbe morire di Covid qualche centinaio di persone in più rispetto a ciò che avverrebbe con le misure usate fino a oggi. E saranno per un 35% gli ultra ottantenni vaccinati, per un 40% gli ultra sessantenni non vaccinati (anche se rappresentano solo il 6% degli ultra 60enni), per un 25% gli ipo-vaccinati con una o due dosi”.