Continua a salire il numero di vaccinati in Italia, così come si evince dal bollettino vaccino covid aggiornato alle ore 6:00 di oggi, venerdì 30 aprile 2021. Stando a quanto comunicato dal governo sono stati somministrati fino ad oggi 19.4 milioni di dosi, il che significa che nel giro di 24 ore l’incremento è stato di circa 600mila dosi (qui il bollettino completo di ieri). Numeri che fanno ben sperare, così come il dato relativo agli immuni, quelli che hanno già ricevuto due dosi, che sono in totale 5.7 milioni.
Nel nostro paese sono giunte in 4 mesi 22.4 milioni di dosi di cui 15.6 milioni di Pfizer/BioNTech, 1.9 di Moderna, 4.6 di AstraZeneca/Vaxzevria, e le restanti 179.800 di Johnson & Johnson. 11.1 milioni le donne vaccinate contro gli 8.3 uomini, mentre gli over 80 hanno toccato quota 6 milioni, seguiti dai 2.9 milioni di soggetti fragili e caregiver. Le regioni hanno quindi pigiato il piede sull’acceleratore, a cominciare dalla Lombardia, che nella sola giornata di ieri ha somministrato più di 100mila dosi, ricevendo anche i complimenti del professor Galli.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 30 APRILE, IL CASO SARDEGNA
Non mancano comunque le criticità, come ad esempio in Sardegna, dove è stata lanciata una petizione online sul sito Change.org, ma anche esposti e segnalazioni, da parte di un gruppo di pazienti fragili: “E’ stato detto che i pazienti fragili – fanno sapere, come si legge sul sito dell’Ansa – a causa dei loro ripetuti rifiuti a sottoporsi alla somministrazione di determinati vaccini, sarebbero l’origine del caos organizzativo che coinvolge la campagna vaccinale a livello regionale, invece i pazienti fragili sardi, come anche evidenziato dalla stampa locale e nazionale, hanno trovato enormi difficoltà nel riuscire ad avere accesso alle vaccinazioni”.
E ancora: “Le difficoltà si sono concretizzate nell’impossibilità di prenotazione tramite il portale allestito dalla Regione organizzato originariamente solo per fasce di età, nelle mancate risposte dalle tante numerazioni telefoniche di supporto, nelle mancate convocazioni da parte dei reparti ospedalieri e dai Servizi Sanitari competenti per territorio, dalle evidenti discordanze delle tabelle regionali per l’individuazione delle patologie prioritarie se comparate a quelle ministeriali, dal mancato rispetto in taluni casi delle disposizioni emanate dal Commissario Straordinario, dal mancato coinvolgimento dei medici di base capaci di segnalare correttamente ciascun paziente per conoscenza diretta della sua anamnesi, terapia, codice di esenzione, oltre che di somministrare in prima persona i vaccini nei propri ambulatori o a domicilio”.