Anche oggi, domenica 31 gennaio, vi proponiamo gli aggiornamenti inerenti al bollettino vaccini Covid in Italia. Stando ai dati riportati dal sito ufficiale allestito dal Governo per monitorare l’andamento della campagna vaccinale, sono 1.895.483 le dosi somministrate ai nostri connazionali (82.478 in più nelle ultime 24 ore) e 482.838 sono invece gli individui che hanno già ricevuto anche la seconda dose. Curiosità: 1.189.618 persone sottoposte a vaccinazione sono di sesso femminile, mentre le restanti 705.865 di sesso maschile.
In queste dosi sono comprese anche quelle già inoculate due volte alla stessa persona, per un totale di 558.668 soggetti già immuni al Covid-19. La Campania è al momento la regione più efficiente d’Italia, con il 93% di vaccini somministrati, seguita dalle Marche (90,1%) e dal Piemonte (88,6%). Chiudono invece la classifica la Liguria con il 66% di vaccini inoculati e la Calabria, maglia nera con il 63,5%. Sono 1.350.329 gli operatori sanitari che hanno ricevuto la dose di vaccino, mentre in merito agli over 80 il numero di vaccinati si attesta a quota 14.647.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 31 GENNAIO, REZZA SUL VACCINO ASTRAZENECA
Al di là dei meri dati statistici contenuti nel bollettino vaccini Covid, l’Italia continua a pianificare la campagna vaccinale, compatibilmente con i ritardi nelle consegne. Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, ha dichiarato nel corso di un vertice con le Regioni che “a febbraio arrivano ulteriori 4 milioni di vaccini, che si sommano ai due già arrivati. Devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi”. Gli ha fatto eco il ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha asserito: “Con l’ok ad AstraZeneca entriamo in una fase espansiva della vaccinazione e serve tutto il personale che abbiamo selezionato. Dobbiamo stare molto attenti a quello che ci dirà Aifa, poiché anche in altri Paesi europei le agenzie nazionali hanno danno dato indicazioni abbastanza stringenti, come la Germania, che ha autorizzato l’utilizzo del vaccino fino a 65 anni. Noi aspettiamo la nostra autorità nazionale”. L’Italia, pertanto, non si farà trovare impreparata e metterà in campo tutte le sue forze per avvicinare al più presto l’immunità di gregge, che riconsegnerebbe una fetta importante di libertà al nostro Paese.