Ecco il bollettino vaccini covid di oggi, 4 aprile 2022, il consueto aggiornamento della mattina con tutti i nuovi numeri riguardanti la campagna di vaccinazione di massa. Proseguono a rilento le somministrazioni delle dosi di vaccino anti coronavirus, e ormai da un mese a questa parte, come vi raccontiamo spesso, stiamo assistendo ad incrementi davvero minimi, dell’ordine di circa 50mila inoculazioni al giorno. Complice un rilassamento generale, l’arrivo della bella stagione e la sparizione dei virologi dalle tv, molte vaccinazioni “sono andate perse”, e il totale è giunto a quota 136 milioni, il solito piccolo incremento rispetto al bollettino di ieri.
Le terze dosi, invece, sono giunte oggi alla cifra di 38.8 milioni, mentre gli immunizzati, coloro che hanno completato il ciclo vaccinale con le prime due dosi, sono saliti a 48.5, l’89.5 per cento della platea. Gli italiani invece con una sola dose sono in totale 49.3 milioni, mentre i farmaci consegnati in Italia sono ad oggi sempre fermi a quota 141.9 milioni di dosi, di cui la maggior parte di Pfizer/BioNTech.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 4 APRILE: IL COMMENTO DEL MINISTRO SPERANZA
E di vaccino anti covid è tornato a parlare ieri il ministro della salute, Speranza. L’esponente di LeU ha parlato della quarta dose, spiegando: “Nessuno pensa subito a quarta dose per tutti – le parole al programma di casa Rai Mezz’ora in più – servirà un’indicazione univoca da parte dell’Europa per capire da quale età partire per gli anziani, siamo una comunità, ma quando si parla di quarta dose non si parla di quarta dose per tutti”.
Il ministro si è soffermato anche sulla famosa spy story riguardante la Russia, il vaccino Sputnik e l’istituto Spallanzani, cercando di fare un po’ di chiarezza: «Io credo che la ricerca sia più forte se internazionale e credo che lo Spallanzani si sia mosso in quest’ambito ma per noi un vaccino è valido se approvato da Ema e Aifa e non hanno mai dato l’ok allo Sputnik. Intorno a questa vicenda c’è un po’ troppa spy story, tenderei a non fare confusione, lo Spallanzani è un istituto di ricerca molto importante e ha rapporti con i principali Paesi del mondo, non avevamo in mente di aiutare Putin sapendo che due anni dopo sarebbe successo questo. Tanto che con la guerra è stata interrotta la collaborazione».