Ecco il bollettino vaccini covid di oggi, sabato 5 febbraio 2022, penultimo giorno di questa prima settimana del mese. Ancora una volta sottolineiamo l’ottimo sforzo della macchina organizzativa italiana, visto che, nelle ultime 24 ore, così come si evince anche facendo un confronto con il bollettino di ieri, il numero di somministrazioni di vaccini è stato pari a 800mila, per un totale di ben 130.1 milioni di inoculazioni dal 27 dicembre del 2020.



Molto positivo anche il dato relativo alle terze dosi, che ad oggi segna quota 34.7 milioni, e cresce in maniera interessante anche il numero di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, leggasi 49.2 milioni, il che significa che il 91.1 per cento dell’intera popolazione italiana è in procinto di immunizzarsi. Il numero di coloro che invece hanno completato il ciclo vaccinale è pari a 47.6 milioni, l’88.2 per cento del totale dei cittadini del nostro Paese, infine, per quanto riguarda il dato delle regioni, Lombardia, Lazio e Campania sono quelle che hanno somministrato più dosi, rispettivamente 22.6, 12.8 e 11.9 milioni.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 5 FEBBRAIO: MAURIZIO STECCA RINGRAZIA IL VACCINO

Ed ha voluto ringraziare il vaccino anti covid l’ex campione del mondo di pugilato, Oro alle Olimpiadi del 1984, Maurizio Stecca. Il 58enne ha scoperto la positività al covid a metà dicembre, e solo dopo 50 giorni è riuscito a guarire. “È soprattutto merito del vaccino se sono qui. Probabilmente non mi sarei svegliato dalla rianimazione, se non fosse stato per le due dosi ricevute”, sono le parole riportate ieri da Fanpage, rilasciate al Corriere della Sera, da parte del tecnico e ambasciatore della Federazione pugilistica italiana.



Purtroppo Stecca è stato vittima del long covid, e se il vaccino gli ha salvato la vita, dall’altra non è riuscito a mitigare gli effetti devastanti lasciati dalla lunga infezione: “Il virus mi ha scombinato i polmoni, il cuore, il sistema immunitario, addirittura la tiroide, tutto il corpo. Oggi ancora non sento i sapori e mi accorgo di non poter più salire le scale velocemente, come ero abituato a fare. Devo anche fare attenzione ai battiti: subito dopo il ricovero ne avevo 120 al minuto, mentre da sportivo professionista ero abituato ad essere bradicardico”.

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