Il bollettino vaccini anti covid della giornata di oggi, venerdì 5 novembre 2021, è stato diramato stamane poco dopo le ore 6:00, con tutti i dati certificati dal ministero della salute e dall’Iss, l’istituto superiore di sanità. Si tratta come sempre del report che fotografa la situazione odierna della campagna vaccinale in Italia, che ricordiamo, è scattata poco più di undici mesi fa, il 27 dicembre dell’anno scorso. Ad oggi sono state somministrate in totale 90.4 milioni di dosi, numero che nelle ultime 24 ore è aumentato di circa 200mila inoculazioni, così come potete constatare dal report di ieri.
Il dato relativo agli immunizzati ha invece raggiunto l’incredibile quota di 44.9 milioni di italiani, il che significa che l’83.3 per cento del totale della popolazione over 12 vaccinabile è stata sottoposta alla doppia dose o al monodose di Johnson & Johnson. Per quanto riguarda le terze dosi, infine, segnaliamo 1.6 milioni di richiami, di cui 308.195 addizionali, per una campagna vaccinale che sta quindi procedendo come previsto.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 5 NOVEMBRE: PREGLIASCO SUL VACCINO AI PICCOLI
Intanto nelle scorse ore è giunta l’approvazione definitiva del vaccino di Pfizer per la fascia di età 5-11 anni. I Cdc, dopo l’ok della Fda, hanno dato il loro lasciapassare, di conseguenza a breve scatteranno le inoculazioni oltre oceano anche dei bimbi che vanno alle scuole elementari. Il prossimo step sarà l’esame da parte dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, e a quel punto interverrà l’Aifa e le inoculazioni scatteranno anche in Italia. A riguardo ne ha parlato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, che parlando ai microfoni di Timeline, a Skytg24, ha spiegato: “Se vaccinerei un figlio o un nipote di 5 o 6 anni? Assolutamente sì, soprattutto in questa fase epidemiologica, ancora di diffusione del virus e con questa variante Delta che li coinvolge molto di più”.
Stando al virologo, in questa fase la vaccinazione “potrebbe soprattutto contribuire ad una normalizzazione, intanto, della loro socialità ma anche dell’attività scolastica, che è l’elemento che ci interessa di più. Davvero qui è in gioco il riuscire a schiacciare il più possibile la diffusione del virus riducendo il numero di soggetti suscettibili”.