IL BOLLETTINO VACCINI COVID DI OGGI, 5 SETTEMBRE
Nella primissima mattinata, come d’abitudine da quando è partita ufficialmente la campagna vaccinale nel nostro paese, è stato aggiornato il bollettino dei vaccini per il covid con i dati sulle inoculazioni nelle ultime 24 ore. In questa giornata si è registrato un importante e consistente calo delle inoculazioni, ma forse anche in virtù del fatto che sono le ultime giornate dell’estate prima dell’inizio della scuola e della ripresa della vita quotidiana. Nell’ultima giornata le inoculazioni totali sono state 140.398.936, con un incremento di circa 800 dosi rispetto alla giornata di ieri.
Scendendo nel dettaglio del bollettino dei vaccini per il covid, la prima dose è stata inoculata al 91,54% della popolazione, mentre la seconda al 90,17%, entrambi dati stabili ormai da settimane. Anche la terza dose di vaccino per il covid è stabile a quota 40.101.767 che corrisponde all’84,06% della popolazione. Infine, è la quarta dose a registrare l’incremento delle inoculazioni, ed ha raggiunto il 16,83% della popolazione over 60, attualmente soggetta alla dose, che corrisponde a 2.302.770 inoculazioni totali. Per la quarta dose, dal punto di vista degli immunodepressi e dei soggetti fragili, invece, il totale è salito a 708.614 dosi, che corrispondono al 20,51% della popolazione.
BOLLETTINO VACCINI COVID, MENO PROBABILITÀ DI CONTAGIO PER GLI ALLERGICI
All’interno della gestione del coronavirus, attestata dal bollettino dei vaccini per il covid, spesso si parla di alcune condizioni che aumentano la probabilità di contrarre il coronavirus, come per esempio l’obesità, il diabete ed alcune caratteristiche genetiche. Tuttavia, vi sono anche alcune condizioni che sembrano ottenere un effetto contrario, diminuendo le possibilità di contrarre l’infezione. In particolare, uno studio recente ha evidenziato come i soggetti che soffrono dei vari tipi di allergie sembrano resistere meglio al covid.
Inizialmente si pensava che questa resistenza fosse dovuta alle maggiori precauzioni mantenute, soprattutto, dai soggetti asmatici. Eppure, la spiegazione scientifica più convincente si basa sul recettore ACE2, porta di accesso al coronavirus (una proteina sintetizzata in abbondanza da alcuni soggetti come i fumatori o i diabetici, maggiormente soggetti alle forme grave di infezione). Chi soffre di allergia contrae un’infiammazione cronica di tipo 2 che riduce, invece, significativamente la produzione di ACE2, diminuendo le probabilità di contrarre il coronavirus. Ma vi sono anche altre probabili spiegazioni, per esempio legate alla produzione maggiore di muco che blocca il covid nelle vie respiratorie, rendendogli difficile l’accesso.