E’ stato aggiornato stamane il dato relativo alla campagna vaccinale in Italia. Il sito del governo ha infatti fatto l’update alle ore 6:01 di stamane e il bollettino vaccini covid di oggi racconta di più di 5.5 milioni di dosi somministrate agli italiani, per l’esattezza 5.587.592. Si tratta di un numero corrispondente al 77.5% del totale delle dosi consegnate nel Belpaese, leggasi 7.207.990 di cui 5.202.990 di Pfizer/BioNTech, 1.512.000 AstraZeneca, e infine, 493.000 Moderna. Più di 3.4 milioni le donne vaccinate in Italia, mentre gli uomini sono circa 2.1 milioni, mentre le persone già immunizzate, quelle che hanno cioè ricevuto la doppia dose, sono circa 1.7 milioni, leggasi 1.697.225.



I numeri sono ancora bassi per raggiungere l’immunità di gregge in tempi brevi, ma nella giornata di ieri il premier Mario Draghi ha spiegato che la campagna vaccinale subirà un’accelerazione, e questo grazie alle milioni di dosi previste in Italia fra marzo e aprile, e nel contempo si spera, all’approvazione dei nuovi farmaci, a cominciare da quello americano di Johnson & Johnson, che prevede tra l’altro una sola dose, e da quello russo Sputnik V, considerato dalle riviste scientifiche fra i migliori in circolazione. Ha fatto eco al premier il leader della Lega Salvini, che ha aggiunto che un lockdown senza vaccini servirebbe ben poco.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 9 MARZO, L’APPELLO DI COGNETTI

Intanto sulla campagna vaccinale in Italia è intervenuto il professor Francesco Cognetti, numero uno della FOCE, la Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi, nonché direttore Oncologia Medica del “Regina Elena”. Intervistato dai microfoni di SkyTg24 questa mattina, il medico ha invitato le autorità a vaccinare quanto prima le categorie fragili e quindi più a rischio: “Noi difendiamo gli 11 milioni di italiani malati e in modo particolare per quel che riguarda l’accesso alla vaccinazione anti-Covid avevamo già chiesto da diverso tempo che i più fragili tra questi pazienti, che sono circa 500mila, a cui vanno aggiunti altri pazienti affetti da altre patologie, complessivamente un milione di pazienti, venissero vaccinati con grande priorità insieme agli ultraottantenni che è una categoria molto a rischio”.

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