Balzo importante in Veneto con l’aumento di contagi nelle ultime 24 ore che sale a +119 nuovi registrati dopo un altrettanto importante aumento di tamponi, come spiegato dal Governatore Luca Zaia nella conferenza stampa di presentazione dell’ultimo bollettino 20 agosto 2020: «Tamponi effettuati: 1.416.000. Il numero dei positivi è aumentato: 21.534. in 90 giorni 2,584 positivi in più. questo perchè noi cerchiamo». Gli aggiornamenti di oggi vedono un morto ancora, con quota 2.100 raggiunta sul numero totale delle vittime da inizio pandemia: sono poi in isolamento 6.565 persone, quasi il doppio rispetto a 90 giorni fa e dovuto al rialzo dei contagi dopo contatti/rientri dall’estero. Sono attualmente positivi al coronavirus 1.789, con il 2,6% delle persone in quarantena mentre il 7,5% dei positivi ha sintomi. A contribuire al rialzo dei contagi oggi interviene sia il focolaio dell’azienda di carni nel Trevigiano e sia 35 turisti di ritorno dalla Croazia, sempre a Treviso: «Ci sono punti di accesso rapido nelle Ulss, dove dalle 7 alle 13 tutti i vacanzieri possono andare, ma stiamo tentando di aggiornare il piano su questo fronte, perché possano andare anche gli altri cittadini: per esempio chi ha prescrizione per un tampone, chi ha sintomi», spiega Zaia. In merito alla polemica su scuola e voto elezioni, dopo l’allarme gettato dal consulente di Speranza, Walter Ricciardi, il Governatore del Veneto attacca «Dov’erano tutti gli scienziati quando sostenevamo che il periodo più sicuro era luglio? Ma pensare di non aprire le scuole vuol dire abdicare alla formazione. Come facciamo a non garantire la formazione ai ragazzi? I bimbi dovrebbero portare la mascherina 6-8 ore? Bisognerà trovare delle alternative».
IL BOLLETTINO DI IERI
Secondo l’ultimo bollettino disponibile nella Regione Veneto ieri sera, i dati sul coronavirus vedono un rialzo “stabile” dei contagi con due nuove vittime riscontrate a Treviso e Mestre: in attesa dei nuovi aggiornamenti del 20 agosto in arrivo attorno a mezzogiorno, la situazione epidemiologica del Veneto si accosta a quella nazionale per grado di allerta e anche per la non-emergenza in ambito ospedaliero. Sono stati 59 i nuovi contagi segnalati dal bollettino nazionale ieri pomeriggio, divenuti poi in tutto 73 nelle ultime 24 ore con l’ultimo aggiornamento del bollettino Veneto fornito da Azienda Zero ieri sera: in testa alla diffusione degli aumenti sul territorio troviamo ancora il cluster del Trevigiano (+32) seguito da Verona (+16), Belluno (+11), Padova (+10), Venezia (+6) e Vicenza (+3). Al momento le persone ancora positive al coronavirus in Veneto sono 1.691 su un totale di 21.375 casi dall’inizio della pandemia fino a ieri. Sono in tutto 38 le persone ricoverate in reparti Covid-19, 6 nelle terapie intensive mentre purtroppo il dato delle vittime si aggiorna a 2.099 da fine febbraio fino ad oggi (+2 rispetto a martedì). Nel bollettino di ieri si registra infine una impennata negli isolamenti fiduciari e quarantene in tutto il Veneto: +460 rispetto al giorno prevedente, con dato generale che sale attualmente a 6.444 persone in casa con pochi/zero sintomi.
CORONAVIRUS VENETO: CAOS SCUOLA SULLE MASCHERINE
In attesa del nuovo bollettino coronavirus fornito come sempre dalla Regione Veneto tramite l’Azienda Zero, cresce la tensione in vista della riapertura delle scuole dopo le ultime novità in ambito nazionale viste ieri con il doppio vertice prima tra Miur e Cts per le linee guida da adottare dal 14 settembre (sempre che la curva dei contagi consenta tale iter, hanno ribadito in questi giorni i responsabili del Comitato Tecnico Scientifico) e poi tra Ministra Azzolina, Commissario Arcuri, Anci e sindacati per la delicata questione banchi “monoposto” in consegna e il nodo dello spazio negli istituti scolastici. È notizia di questa mattina però di come la Regione Veneto davanti ad alcune regole imposte ieri dal Cts si opponga ferocemente, in particolar modo alla norma che imporrà la mascherina obbligatoria per tutti, anche gli alunni, dai 6 anni in su in attesa della consegna dei banchi per un miglior distanziamento fisico. «Tenere la mascherina durante le lezioni è una tortura. Noi siamo fortemente contrari e faremo di tutto perché questa non sia una regola per i nostri ragazzi», spiega Elena Donazzan (FdI), assessore all’Istruzione della Regione. «La mascherina, in caso, servirà durante la ricreazione o nei momenti di assembramento, come può essere l’ingresso o l’uscita da scuola, ma non è pensabile di imporla durante l’arco delle lezioni. Per una presunta tutela della salute rischiamo di fare danni ancora peggiori alla salute stessa», ribadisce l’assessore confermando l’accordo con il Governatore Luca Zaia, «un conto è mettere la mascherina quando si va al ristorante o quando si frequentano luoghi affollati, un altro è tenerla sei ore di fila in una classe in cui è assicurato il distanziamento sociale. Per noi sará sufficiente il distanziamento», conclude la Donazzan.