«Se dipendesse da me riaprirei tutto il 4 maggio con gradualità e senso di responsabilità». A dirlo è Luca Zaia nella conferenza stampa di oggi in cui ha esposto i dati relativi al bollettino del coronavirus nella Regione Veneto. «Il trend positivo sui positivi ci fa preparare bene alla ripartenza: il lockdown non esiste più», ha ribadito il governatore, che sta lavorando ad un progetto di messa in sicurezza per la ripartenza. Un pianto per il quale si prevedono «termometri, mascherine, guanti, gel. Tutte cose sostenibili per le aziende». Zaia sarebbe pronto anche ad una riapertura prima del 4 maggio: «È il governo che deve fare i provvedimenti, altrimenti avremmo fatto molte cose prima». Ma ha segnalato l’impegno degli imprenditori: «Sono eccezionali perché ci chiamano continuamente per mettersi a disposizione e pagare loro stessi i test per mettere in sicurezza i loro lavoratori». Zaia si è espresso in conferenza stampa anche su scuole e turismo: «Se si tratta di prorogare l’apertura delle scuole a settembre per dare respiro al mondo del turismo io sono d’accordo». (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO: 155 CASI E 8 MORTI
Altri 155 casi positivi al coronavirus nella Regione Veneto. È quanto emerge dal nuovo bollettino, diffuso in attesa della conferenza stampa del governatore Luca Zaia. I contagi, dunque, hanno raggiunto quota 15.374, mentre i casi attualmente positivi sono 10.618. Cala il numero dei decessi secondo i dati contenuti nel consueto bollettino della Regione Veneto. Ne sono stati registrati 8 nella notte, quindi il bilancio delle vittime è di 877 persone. Se però si tiene conto anche dei morti in aree extra ospedaliere allora si sale a 1.026 morti. Per quanto riguarda la terapia intensiva, sono ricoverati 197 pazienti, quindi c’è un calo di 3 persone. I pazienti che invece non sono ricoverati in area critica sono 1.359, quindi è stato registrato un incremento di 4 persone. I dati sui casi negativizzati virologici mostrano invece che sono 3.730. Regione Veneto ha diffuso anche i dati dei soggetti in isolamento: è pari a 13.489. I dimessi invece sono 1.958. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO VENETO, OLTRE MILLE MORTI
Si sono superati i 1000 morti dall’inizio della pandemia nell’ultimo bollettino coronavirus della Regione Veneto di ieri pomeriggio, ma va considerato anche il dato in trend ottimo come i ricoverati e le terapie intensive che lentamente si abbassano: gli aggiornamenti a prima del 17 aprile vedono la Regione Veneto iniziare a guardare con un filo di speranza alla fase 2 che il Governatore Zaia (assieme agli altri presidenti del Nord Italia) chiede a gran voce al Governo per il prossimo 4 maggio. In attesa della nuova conferenza stampa con tutti gli aggiornamenti della notte appena passata (in diretta video Facebook dalle ore 12.30 circa), riprendiamo il filo dei dati riferibili fino a ieri pomeriggio alle ore 18: 27 morti registrati in un giorno con il drammatico bilancio generale che sale fino a 1019 decessi positivi al coronavirus dall’inizio della pandemia.
Il totale dei contagiati sale a 15.219, con un aumento in un giorno di 335 casi positivi e messi in isolamento o ricoverati nelle varie strutture della Regione: il dato è però “buono” se si considera anche ancora è aumentato il numero dei tamponi effettuati, da aggiungersi a quello sui guariti che sono ad oggi 3.409 (i negativizzati virologici). Il numero dei malati attualmente per coronavirus in Veneto sale a 10.791 mentre è calato di quasi 3mila unità in sole 24 ore il numero degli isolati domiciliari (positivi e i contatti stretti “scovati” dalle indagini della gestione sanitaria regionale).
BOLLETTINO VENETO, IL PUNTO DI ZAIA
Le 27 vite spezzate ancora ieri dal coronavirus sono state registrate 3 a Verona, 5 a San Bonifacio, 2 a Villafranca, 1 a Peschiera, 2 a Schiavonia, 2 a Cittadella, 1 a Conegliano, 1 a Trecenta, 4 a Vittorio Veneto, 1 a Mestre, 1 a Dolo, 4 a Santorso. Resta alto il numero di contagi a Padova (2294), superato solo da Verona (3015 contagi) e appena davanti a Vicenza con 1552 malati da Covid-19 ancora al 17 aprile 2020. Nella conferenza stampa di ieri, dopo aver aggiornato con tutti i dati del bollettino, il Governatore Zaia ha puntato dritto all’argomento centrale di queste ore ovvero la ripresa delle attività e l’uscita delle persone dalla quarantena: «il virus è ancora fra noi, portate le mascherine sempre, sono indispensabili. E andate il meno possibile negli ospedali senza motivo, lì, per quanto siano puliti, si annidano virus e batteri». Al netto di ciò, il 4 maggio resta comunque la dead line cui non bisogna andare assolutamente oltre: «Bisogna decidere se restare chiusi e morire nel tempo in attesa che il virus se ne vada, oppure imparare a convivere con il Covid. Tutte le esperienze, Wuhan compreso, hanno deciso di riaprire».
La Regione Veneto si sta preparando dunque con un protocollo dettagliato per le aziende e parti sociali in modo da stabilire regole certe e immediate per la riapertura in sicurezza: sul fronte turismo, uno dei più colpiti dalla crisi coronavirus, Zaia ribadisce «Servono regole certe e chiare, diverse dagli altri settori. Questa mattina abbiamo detto ai direttori generali delle Ulss di sentire gli operatori del turismo, recuperare indicazioni per fare un lavoro ad hoc sul turismo, terme, montagna, mare, faremo un progetto specifico». La guardia non si abbassa ma la strategia veneta sul lungo termine sta pagando: «Sono 222mila i tamponi processati, la macchina funziona, nel tempo vi daremo altre informazioni su ulteriori sperimentazioni. Portiamo avanti questa politica, facciamo tamponi e continuiamo a dire che è fondamentale portare la mascherina. Ricordiamocelo: la mascherina salva la vita. Bisogna teneral alzata, non alla gola, bisogna indossarla bene».