Nella notte appena trascorsa sono 14 le persone decedute positive al coronavirus, andando così a formare un bilancio drammatico di 532 morti dall’inizio dell’epidemia Covid-19: gli ultimi dati del bollettino in Veneto, che come sempre anticipano la conferenza stampa del Governatore Zaia di circa un’ora, mostrano anche un totale di 8911 positivi al coronavirus attualmente con 668 negativizzati virologici e 20278 veneti in isolamento domiciliare.
L’aumento dei contagi è in diminuzione rispetto ai giorni precedenti (+363 secondo il bollettino delle ore 8 del 2 aprile) e la curva in particolare registra un simile andamento a quella nazionale, dunque con elementi positivi per le prossime settimane: viene registrato un nuovo caso di contagiato a Vo’ Euganeo dopo giorni di assenza, mentre resta Padova con Verona le due province più colpite attualmente dal Sars-Cov-2 con rispettivamente 2173 e 2182 casi attuali positivi. Dopo mezzogiorno la consueta conferenza stampa di Zaia farà il punto su questi ultimi dati e sulle novità della battaglia anti coronavirus in tutta la Regione Veneto.
IL BOLLETTINO CORONAVIRUS IN VENETO
Il contagio da coronavirus si frena anche in Veneto anche se i numeri del bollettino “integrato” del 1 aprile – con dati della mattina e della sera – non devono “illudere” di essere vicini alla fine dell’emergenza: nel corso della mattinata attorno alle ore 12 parlerà come sempre il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia per fare il punto della situazione su tutte le novità e gli aggiornamenti in arrivo dal Dipartimento regionale della Protezione Civile, ma nel frattempo fanno ancora fede i dati rilevati alle ore 17 ieri. Sono in tutto 24 i morti nella giornata del 1 aprile, raggiungendo quota drammatica di 517 vittime dall’inizio dell’emergenza Covid-19; crescono di 374 i positivi al tampone in Veneto, raggiungendo la quota di 9.748 da inizio dell’epidemia.
I casi attualmente positivi (dato depurato da decessi e negativizzati) sono 8626, quelli dei negativizzati virologici 605: è un ottimo risultato l’aver frenato la curva delle vittime, come anche la pressione attenuata sui ricoveri non critici (-36 rispetto a martedì) e le rianimazioni (-2). Torna infine a salire il numero dei soggetti in isolamento, 20.275. Sul fronte delle province più colpite dal coronavirus, al momento il bollettino aggiornato al 1 aprile mostra 2101 contagiati attualmente positivi a Padova, Treviso 1319, Venezia 1066, Verona 2124, Vicenza 1223.
Qui la diretta video Facebook della conferenza stampa di Luca Zaia
CORONAVIRUS VENETO, IL PUNTO DI ZAIA AL 1 APRILE
Esponendo i vari dati del bollettino regionale al 1 aprile, il Governatore della Regione Veneto in conferenza stampa ha poi spiegato «I dati cominciano a muoversi nella maniera giusta, ma non abbassiamo la guardia. I focolai delle case di riposo ci preoccupano, stiamo facendo tamponi. Allestite le 825 terapie intensive e ne stiamo allestendo altre: siamo pronti a tutto». Mentre il Governo ha emanato in serata ieri un nuovo Dpcm che proroga tutte le chiusure e le misure di contenimento fino almeno al 13 aprile prossimo, il Presidente Zaia si dice alquanto “pessimista” che la normalità potrà tornare già dal mese di maggio come alcuni paventano: «Riaprire? Lentamente, la vita non sarà più come prima, e il test sierologico sarà fondamentale per dare un “patentino di immuni”. Avremo un gregge immunitario che si formerà sempre di più, ma è un percorso. Ma fino a Pasqua non se ne parla proprio». Come ha ribadito ancora ieri Zaia, «La prima cura contro il Coronavirus sono i veneti che sooo stati bravi, eccezionali. Ci dico che ho sentito il ministro Speranza, verrà fatto un nuovo provvedimento ma, anticipo, abbiamo già scritto un’ordinanza restrittiva per confermare le misure restrittive in essere e ci saranno anche alcune novità. Perché è fondamentale non abbassare la guardia».
Il n.1 della Lega in Veneto non vuole ripetere il caso di Hong Kong (QUI I DETTAGLI) e per questo invita a mantenere altissima la guardia: «La situazione è complicata, questa settimana è cruciale, non basta qualche dato positivo, e non posso non citarvi il caso Hong Kong che fa quarantena seria, libera i cittadini e si ritrova a dover fare retromarcia. Noi non possiamo pensare di ripartire da zero, quindi dovremo stabilire delle regole per la ripartenza». Sul fronte tamponi Zaia ha poi concluso «Ne facciamo 11mila al giorno, ma mancano i reagenti, altrimenti potremmo arrivare a 20mila al giorno. Oggi forse il reagente portebbe essere fatto in casa, made in Veneto. Negli ospedali di Treviso e Padova si stanno muovendo in questo senso. I test rapidi stanno arrivando. Sta circolando la notizia di tamponi fatti a domicilio, soprattuto a Padova, è una fake news».