Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, a pochi giorni dalla fine del lockdown ha voluto precisare un aspetto molto importante: “Non è tutto finito, possiamo anche richiudere”. Alla vigilia dell’esordio ufficiale della Fase 2 che prenderà il via il prossimo 4 maggio, nonostante in Veneto sia stato confermato il trend positivo con un calo ulteriore dei ricoveri, il governatore ha voluto comunque avvisare i cittadini su nuove possibili chiusure future se il dato dovesse tornare a salire. “Non ci sono alternative, non vorrei che qualcuno si faccia l’idea che è tutto finito”, ha proseguito Zaia. Intanto, nel corso della medesima conferenza stampa il presidente della Regione Veneto ha annunciato il piano di rafforzamento che entro la fine dell’estate porterà a fare 30mila tamponi al giorno. “Se ci riusciamo andiamo anche oltre i 30 mila, avremo alcune sorprese”, ha aggiunto. Infine, tornando ancora sulla questione relativa alla riapertura ha chiosato: “investiamo sulla messa in sicurezza dei cittadini, e soprattutto la mascherina è imprescindibile, perché metti in sicurezza la tua salute, metti in sicurezza la salute degli altri, e se non te la metti avremo ricadute e dovremo riprendere in mano le chiusure”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ZAIA “LOCKDOWN PUÒ TORNARE”
Non è da escludere un ritorno al lockdown totale nel caso in cui la Fase 2, che scatterà dal 4 maggio, dovesse portare ad una nuova crescita vertiginosa dei contagi. A lanciare l’allarme è il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, che ha messo in guardia i propri conterranei sulla pericolosità di un non rispetto delle regole. “Non vorrei che qualcuno si faccia l’idea che è tutto finito”, ha detto poco fa in conferenza stampa lo stesso presidente regionale, che ha poi aggiunto: “Lo dico subito e in maniera trasparente: stiamo lavorando per fissare in maniera plastica un tetto massimo di ricoverati nelle terapie intensive. E se lo raggiungiamo si torna a chiudere. Non ci sono alternative”. Come anticipato domenica sera dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, una volta che scatterà la Fase 2, ogni tre giorni si farà il punto della situazione, e in caso di numeri preoccupanti si tornerà alla Fase 1. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO 29 APRILE, VIDEO ZAIA: +29 MORTI
Sono ancora 29 le vite spezzate dal coronavirus nelle ultime 24 ore, con 117 nuovi contagi ma con anche -9 pazienti in terapia intensiva: il bollettino della Regione Veneto, presentato in conferenza stampa dal Governatore Luca Zaia, vede confermarsi il trend degli ultimi giorni con un dato ancora comunque preoccupante per il conto delle vittime (salito a 1437, dei quali 1124 in ospedale). In isolamento ci sono al momento 7099 persone (-192) mentre il conteggio totale degli attualmente positivi vede 17.825 (+117): ricoverati in reparti Covid sono 1.042 (-25), 114 (-9) le terapie intensive mentre sono 2.719 (+211) le persone dimesse dopo contagio da coronavirus (guariti totali 8.019).
«337.907 tamponi eseguiti ad oggi, abbiamo un piano di rafforzamento dei test per arrivare a 30mila tamponi al giorno. Ma stiamo cercando il modo di andare anche oltre», spiega Zaia a conclusione del bollettino Veneto, ribadendo il concetto che già da oggi la fase 1 del lockdown è conclusa «Il lockdown non esiste più: le strade sono piene di camion, furgoni e lavoratori che si spostano, questo per le misure del Governo. L’apertura è un bene, sottolineo, ma non perché la Regione abbia fatto aperture estreme con le nostre ordinanze».
I DATI DI IERI
Anche oggi, mercoledì 29 aprile, assisteremo alla classica conferenza stampa del governatore della regione Veneto, Luca Zaia, che analizzerà nel dettaglio i dati contenenti nel bollettino odierno circa l’epidemia da coronavirus. Per quanto riguarda i numeri delle ultime 24 ore, sono tornati a salire le vittime, ieri 64, di cui 18 negli ospedali e ben 46 nelle varie residenze per anziani. In totale, da quando è scoppiata l’emergenza, le vittime venete sono state 1.408. Il numero di infetti è salito invece di 129, (17.708 quelli totali dall’inizio dell’emergenza), e di questi sono ricoverati 1.187, di cui 120 in condizioni più serie, in terapia intensiva (i posti letti liberati sono stati tre nelle ultime rilevazioni). In isolamento fiduciario troviamo invece 7.291 persone, mentre i dimessi sono cresciuti in numero di altri 55, per un totale di 2.508. Tornando ai morti, l’ospedale di Belluno è stato quello che ha segnato il “record” negativo con 4 decessi.
BOLLETTINO VENETO, ZAIA: “NON ACCETTO CHE CI DIANO DEGLI IRRESPONSABILI”
Intanto, nella conferenza stampa di ieri, Luca Zaia ha difeso i suoi conterranei spiegando: “Non posso accettare che si dica che i veneti sono irresponsabili, sono persone perbene”. Parole che sono giunte a seguito delle critiche nei confronti dello stesso governatore circa la nuova ordinanza regionale che ha allentato un po’ le misure restrittive. Zaia non ha escluso altre ordinanze, per poi specificare che quelle attuali non verranno revocate: “non è un atto sovversivo – ha aggiunto – ormai abbiamo capito che i problemi di questo Paese sono il Veneto. Non ho bisogno di visibilità, non ho voglia di fare scalate nazionali, lasciateci lavorare in pace. Oggi – ha aggiunto – abbiamo degli indicatori – aggiunge parlando delle riaperture – che ci dicono che si può allargare, almeno lo dicono per il Veneto”. Il governatore ha poi voluto fare una precisazione sulle seconde case, che in Veneto si possono raggiungere ma a fronte di rigide regole: “ci si va individualmente, da soli, per controllare se ci sono dei lavori da fare, non si alloggia lì e si torna a casa. Dal punto di vista sanitario sfido chiunque a dire che questa è una messa a repentaglio della salute pubblica”.