Si è conclusa poco fa la conferenza stampa giornaliera del governatore della regione Veneto, Luca Zaia. Il leghista ha invitato la popolazione a continuare a rimanere a casa: “Vi prego di cuore, i risultati si vedono. Stiamo affrontando una tragedia. Abbiamo tre giorni di ritardo rispetto ai modelli, ma non significa che abbiamo vinto: il nemico è dietro l’angolo e i Veneti devono continuare a comportarsi come stanno facendo. Non cambierò le ordinanze: cari veneti, vi prego di restare a casa. Stiamo accelerando di meno, ma il contagio c’è”. Secondo Zaia le scuole “Non riapriranno più”, per poi aggiungere “Siamo sulla strada giusta e continuando con questo percorso escludo misure più gravi”. Il governatore veneto ha poi invitato il governo a “fare un salto in più” in merito al contrasto dell’epidemia: “Usiamo la tecnologia: ci sono per esempio dei droni che misurano la temperatura di chi è per strada”. C’è invece preoccupazione in merito alla provincia di Verona: “Terapie intensive allo stremo. Il problema è il confine con Brescia. Villafranca funziona già come ospedale covid e stiamo allestendo Marzana”. E’ stato quindi aggiornato il numero dei tamponi in Veneto, 83.025, di cui circa 27mila al personale sanitario. “Il nostro target è di fare 20.000 tamponi al giorno – ha aggiunto Zaia – ma c’è difficoltà perché manca tutto sul mercato”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO: 7497 CASI (+295)

Crescono i contagi da coronavirus ma in maniera più lenta rispetto agli ultimi due giorni, con l numero di vittime che “scende” e +5 (pur rimanendo un dramma umano e sanitario difficilmente commendabile): l’ultimo bollettino della Regione Veneto aggiornato alla mattina del 27 marzo mostra +295 contagi rispetto a ieri sera, con il dato totale che raggiunge quota 7497 persone infette al Covid-19. I nuovi 5 decessi – avvenuti a San Bonifacio, 1 Borgo Roma e purtroppo 3 a Borgo Trento – fanno salire il bilancio delle vittime fino a 313, con 338 persone in terapia intensiva e 18.895 in isolamento (17.159 ieri).

Rimane per fortuna fermo il cluster di Vo’ Euganeo, mentre il bollettino coronavirus sale purtroppo ancora a Verona e Treviso: +111 casi nella città di Romeo e Giulietta per un totale ad oggi di 1645 contagi positivi attualmente. Padova 1807 contagiati (+81), Treviso 1306 contagiati (+45), Vicenza 966 contagiati (+20). A minuti comincerà la conferenza stampa del Governatore Zaia per commentare tutti i dati del bollettino e per gli aggiornamenti sulla profonda lotta al contagio che anche la Regione Veneto sta portando avanti ormai da settimane.

BOLLETTINO E CONFERENZA STAMPA

Non è stata la giornata peggiore dall’inizio dell’epidemia coronavirus, ma poco ci è mancato: quella di ieri in Veneto, al netto del bollettino stilato nel tardo pomeriggio dopo la conferenza stampa del Governatore Zaia, non è stata una giornata di “miglioramenti” rispetto ai trend precedenti con la situazione di Verona che preoccupa sempre più. I dati elaborati dalla Protezione Civile regionale parlano di 7202 contagiati positivi, +620 rispetto alla rilevazione del 25 marzo sera: i decessi salgono a 308 dall’inizio della pandemia, con +35 solo nella giornata di ieri. Al momento in terapia intensiva nelle aziende ospedaliere del Veneto sono ricoverati 336 pazienti (+18 su ieri), mentre sono in isolamento 17.457 persone, +300 rispetto al giorno prima. La provincia con i numeri peggiori resta quella di Padova (1.726, +23 rispetto al giorno precedente) mentre è Verona che spaventa dopo il balzo di ieri andato a +130 casi in sole 24 ore (totale contagiati 1532).

Gli altri cluster indicati dal bollettino prima del 27 marzo vedono Treviso con 1285 contagiati (+116), Venezia 936 (+16), Vicenza 946 (+47), Belluno 326 (+13), Rovigo 117 (+7) mentre resta fermo il cluster del primo focolaio veneto, Vo’ Euganeo (84 positivi, zero aumenti ancora registrati ieri). «Questi numeri, quelli dei contagiati in crescita, sono anche l’effetto tamponi, quasi 7mila sono positivi, il dato è di questa mattina. Stiamo crescendo con le dimissioni, questo dà la dimensione di cosa significhi un sistema sanitario che funzioni. Siamo riusciti a frenare la curva che avrebbe potuto impennarsi da un momento all’altro, ma i morti ci sono, è un bollettino di guerra. Vogliamo però darvi anche un dato positivo e di speranza: 91 nati, sono nati questi bambini, i nostri punti nascita continuano a funzionare e sono arrivati questi neonati in questo momento tragico», è il primo commento fatto dal Governatore Luca Zaia nella consueta conferenza stampa di mezzogiorno.

Bollettino Veneto 27 marzo, diretta video Facebook con Zaia

BOLLETTINO VENETO, IL PUNTO DI ZAIA

Leggendo i dati del bollettino Veneto non sono mancate delle importanti e dure invettive lanciate contro una piccola, ma significativa fetta di popolazione, che ancora purtroppo si “muove troppo” non permettendo l’appiattimento della curva di contagio da coronavirus: «Lo stare in casa, l’atteggiamento che stiamo adottando, funziona: rallenta il contagio. Se portiamo avanti questa strategia e siamo prudenti, non ragionando con la logica del “tanto a me non toccherà mai”. Bisogna evitare i contatti, anche con chi porta la spesa a casa, con i vicini, con persone estranee al nucleo familiare. Il virus resta sui materiali, bisogna pulire e disinfettare ogni cosa, areare la casa. Non fate visite agli anziani, sono i più a rischio. Il Coronavirus lo prendono tutti, abbiamo giovani, adolescenti, trentenni, non attacca solo gli anziani» spiega ancora il Governatore.

Da ultimo, l’invito a tutti i veneti di ridurre al minimo le uscite anche per fare la spesa: «Vi chiedo di fare una spesa grande e poi evitare i supermercati: non posso sentirmi dire dagli operatori che vanno più volte al giorno a comprare qualcosa per uscire di casa. Avete capito o no che non potete andare in giro con il cane? 200 metri sono 200 metri, vanno rispettati. Non costringetemi a fare ordinanze cattive. Idem per le farmacie: se volete andare in un posto dove gira il virus andate in farmacia o in ospedale». Come controllarli, si chiede Zaia? Semplice, «Dobbiamo puntare sul senso civico. Abbiamo disponibilità anche da Israele per sistemi intelligenti di verifica degli spostamenti, ma cozzano con le norme sulla Privacy di questo Paese. A mio avviso queste norme andrebbero sospese in questo momento in Italia, e lasciare ai sistemi sanitari di essere un po’ più liberi».