Il bollettino della Regione Veneto aggiornato al 17 marzo non porta buoni risultati anche se non si osserva per fortuna il “picco” di contagi: 81 morti totali, 2794 persone positive al coronavirus, con l’aumento di 4 decessi e 163 “infetti” rispetto alla giornata di ieri. Come sta annunciando in questi minuti il Governatore Zaia nella consueta conferenza stampa in diretta dalla sede della Protezione Civile regionale, il Veneto prosegue nella lotta al contagio ma il Covid-19 per ora cresce ancora seppur con cifre decisamente meno preoccupanti rispetto alla vicina Lombardia: le nuovi morti legate alla pandemia da coronavirus sono avvenute a Verona, due decessi registrati nella notte, una a Treviso e una ad Asiago. Come riporta il bollettino della Regione Veneto vi sono 8.658 persone in isolamento domiciliare: il dato comprende sia i positivi al tampone che le persone entrate in contatto con questi. Prosegue l’ottima notizia del «contagio zero» di nuovi positivi nel focolaio di Vo’ Euganeo (dove restano i 82 casi) e in provincia di Rovigo (qui ancora 28 casi).
ZAIA CONFERMA “TAMPONI A TAPPETO IN VENETO”
In attesa della sua nuova conferenza stampa nella quale fornirà gli ultimi dati circa l’epidemia di Coronavirus in Veneto, il governatore Luca Zaia è intervenuto sulle colonne de “Il Corriere della Sera” per asserire che punta all’esecuzione di tamponi a tappeto, sul modello della Corea del Sud. “Del bilancio mi importa poco – ha asserito –, vale sempre meno della vita dei miei concittadini. Non mi fate dire che me ne frego dei soldi, ma, insomma, ci siamo capiti. Sarà tutto a spese nostre e dato che le aziende li distribuiscono con il contagocce, ce li faremo noi in casa”. Secondo la comunità scientifica, tuttavia, la strategia dei tamponi eseguiti senza sosta su chiunque rappresenta una sorta di “pesca a strascico”, ma Zaia pare non curarsene: “Massimo rispetto per tutti, davvero. Ma è lo stesso mondo che non ci ha dato alcuna indicazione, mentre il Coronavirus stava arrivando. Molti di questi membri dicevano che si trattava di una semplice influenza, altri che la mascherina va portata solo dalla persona sintomatica”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
CORONAVIRUS VENETO, ATTESA PER IL BOLLETTINO
È atteso come sempre nella mattinata di oggi il bollettino del Governatore Luca Zaia con tutti gli aggiornamenti su contagi ed emergenza coronavirus in Veneto: dopo che nella conferenza stampa in diretta dalla sede della Protezione Civile regionale gli aggiornamenti sono stati molto “positivi” sul tema dei decessi (“solo” due morti in 24 ore, entrambi nella provincia di Treviso) e pessimi sul fronte dei contagi – 2.473, 227 in più rispetto alla giornata di domenica – si attendono per oggi i nuovi numeri raccolti dai vari punti sanitari della Regione. Il Veneto resta la terza area d’Italia dove il coronavirus si è sviluppato maggiormente, con numeri dunque più “ridotti” rispetto a Lombardia ed Emilia Romagna ma con le medesime problematiche sanitarie ed economiche. Il bilancio dei decessi in Veneto, ha spiegato bene ieri nel bollettino Zaia, è di 70 complessivi mentre la provincia con maggiori contagi ad oggi è quella di Padova con 633 persone positive al tampone (+41). Segue Treviso (452, +27), Verona (425, +61), Venezia (356, +28), Vicenza (287, +34): nella conferenza stampa di ieri il Governatore ha sottolineato come bisogna ancora fare molto contro il contagio invitando tutti i veneti a smettere con le “passeggiate collettive”. «Non deve crearsi l’effetto gregge, ed è quello che è accaduto, le foto le abbiamo viste tutti. La mia libertà finisce in questo momento dove inizia la tua, quella del mio vicino di casa. Anch’io sono uno che ama correre, e va in campagna dove non troverei nessuno. Non ci vado più», ha sferzato Zaia.
CORONAVIRUS VENETO, LO SCONTRO SUI TAMPONI
A margine della conferenza stampa dalla Regione Veneto in diretta Facebook, dopo la comunicazione del bollettino aggiornato al 16 marzo, il Governatore Zaia ha poi lanciato una nuova “sfida” sul fronte dei tampone da coronavirus: «Abbiamo settemila persone in isolamento fiduciario, individuati grazie ai tamponi: ad oggi facciamo 3210 tamponi al giorno, vogliamo arrivare a farne 11mila al giorno. Agli 11.330 tamponi al giorno vanno anche aggiunti i 10.000 che fanno parte del lavoro specifico del Professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che sta effettuando un lavoro di studio, supporto e approfondimento su alcune categorie dei servizi essenziali ,come cassiere dei supermercati, e operatori dei vari servizi pubblici». Per il Presidente leghista, la sfida dei tamponi è qualcosa di irrinunciabile: fino a ieri l’Oms condannava la “pratica” dei tamponi tout court, e così Zaia replicava «Ne facciamo troppi? Ce ne stra freghiamo. A dirlo sono gli stessi che dicevano che le mascherine non servono. Il signor Oms lo ascoltiamo, ma qui in trincea non lo abbiamo mai visto». È poi arrivato però in serata il contrordine dell’Oms che ha invece invitato a compiere tamponi per ogni caso sospetto (qui le nuove linee guida del 16 marzo), quindi non più “solo” ai sintomatici da Covid-19: «Bisogna testare ogni caso sospetto. Se il risultato del test è positivo, bisogna isolare la persona contagiata e scoprire chi sono le persone con cui è stata a stretto contatto fino a due giorni prima di sviluppare i sintomi. E anche queste persone vanno testate», ha spiegato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Zaia ha poi spiegato come nei prossimi giorni la Regione Veneto vedrà un incrementare netto dei tamponi, sulla scia dell’esperienza di Vo’ Euganeo dove ad oggi è il «posto più sano d’Italia; qui c’erano i primi 2 casi, abbiamo fatto i tamponi a tutti, anche se i professoroni dicevano che era sbagliato: 3000 tamponi, abbiamo trovato 66 positivi, li abbiamo isolati 14 giorni, e alla fine c’erano ancora 6 positivi. Così abbiamo chiuso la partita».