E’ stato comunicato il bollettino della regione Veneto, con i nuovi dati sul coronavirus. Poco fa è iniziata la conferenza stampa di Zaia dalla sede di Venezia della Protezione Civile, e i numeri aggiornati a stamane raccontano di solo 8 positivi in più rispetto alla precedente rilevazione, per un totale di 19.682 infetti da inizio emergenza. In terapia intensiva troviamo solamente 27 persone, per un totale di ricoverati pari a 375. Cresce leggermente il numero dei morti, + 3 (totale 1.921), mentre i nuovi nati sono stati 86. Fra le tante questioni affrontate da Zaia durante il punto stampa, anche i trasporti pubblici: «Mi sentirò con i colleghi governatori, siamo intenzionati a chiedere che il trasporto pubblico riprenda la capienza normale. Se si può stare al ristorante allora si può anche stare seduti in treno e sull’autobus». Sulla ripresa delle attività dei centri per l’infanzia, il governatore ha aggiunto: «Siamo pronti, in settimana firmerò un’ordinanza sull’attività per i bambini 0-3 anni». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLLETTINO VENETO, DIRETTA CONFERENZA STAMPA: VIDEO ZAIA, DATI CORONAVIRUS 1 GIUGNO
Nuovo appuntamento con il bollettino della regione Veneto, il classico appuntamento quotidiano in cui vengono snocciolati i dati riguardanti l’epidemia di coronavirus, attraverso le parole del presidente Luca Zaia. Sempre positivi i numeri delle ultime ore, a cominciare da quelli giunti alle 17:00 di ieri sera, in cui viene sottolineato come gli attualmente infetti in Veneto siano solo 1.457, di cui solo 114 ricoverati con sintomi. In terapia intensiva troviamo invece 27 pazienti, e di questi, solo cinque presentano dei sintomi. Le persone dimesse dal 21 febbraio scorso, data di inizio della pandemia, sono salite a quota 3.387, mentre i deceduti sono in totale 1.921, compresi quelli nelle strutture ospedaliere e meno. La provincia di Verona continua ad essere quella più infetta con 464 casi, seguita da Treviso, Vicenza e Venezia.
BOLLETTINO VENETO, ZAIA: “GRECIA? NON CI ANDREMO PIU’”
Durante la conferenza stampa di ieri il governatore Luca Zaia è tornato a commentare la decisione della Grecia di chiudere le frontiere alle regioni più infette d’Italia, leggasi Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna: “i veneti in Grecia non ci andranno più – le parole del presidente – non è una minaccia, ma un dato di fatto. Noi veneti consideriamo la Grecia una seconda casa. Penso che sia fondamentale dire che i greci stanno sbagliando ma emerge la latitanza paurosa dell’Europa. Che una nazione dica tu sì tu no è impossibile da accettare. La sanità della Lombardia e del Veneto è migliore della sanità greca”. Zaia ha parlato anche del caso Sardegna, con Solinas che è sempre intenzionato a chiedere una sorta di patentino di immunità a chi giunge sull’isola: “Io capisco le perplessità e le preoccupazioni di Solinas che governa un territorio che è un’isola. Però bisogna guardare la realtà in faccia, non bisogna essere ipocriti. Il tampone è una foto istantanea, non ci offre alcuna tranquillità non dà garanzie”.