«Il giudice si candidi»: ira di Matteo Salvini per la sentenza del Tribunale di Bologna, che smentisce il dl sicurezza e dà il via libera per la cittadinanza a due richiedenti asilo. Antonio Mumolo, avvocato che insieme a Nazzarena Zorzella ha difeso i due profughi, ha commentato a Repubblica: «In un momento di estremo imbarbariment in cui si vuole dividere in cittadini di serie A e di serie B, ecco una sentenza che dà certezza ai valori garantiti dalla nostra costituzione. Indipendentemente da quanto scritto dal ministro dell’Interno. Ci saranno centinaia di iscrizioni, se i sindaci la rifiutano i richiedenti saranno costretti a fare ricorso, ma ormai in materia c’è una giurisprudenza consolidata». Prosegue il legale: «Abbiamo dato mandato a tutti i 54 sportelli presenti in Italia ad accompagnare di persona i richiedenti asilo negli uffici dell’anagrafe e a far partire il ricorso nel caso di rifiuto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PAROLE DI LEOLUCA ORLANDO
Il Tribunale di Bologna ha smontato il decreto sicurezza di Matteo Salvini, obbligando il Comune a dare la cittadinanza a due richiedenti asilo. Una vicenda che ha scosso il mondo politico, con il ministro dell’Interno che ha parlato di «sentenza vergognosa» e che ha annunciato «ricorso». Ed è duro l’attacco a quelle toghe che «vogliono fare politica e cambiare le leggi». Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che ha già disatteso quanto previsto dal dl Salvini, ha commentato: «A Bologna, giudici confermano legge Salvini su iscrizioni anagrafiche è illegittima. Salvini dice che la sentenza è “Vergognosa”. Vergognoso è ministro dell’interno che scappa da giudici. A Palermo già firmate 200 pratiche di iscrizione anagrafica, per rispetto alla Costituzione». Sul caso è intervenuto anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, che ha messo nel mirino il segretario federale della Lega: «Eh no, caro Salvini. Se solo passassi più tempo a lavorare anziché fare selfie, non sbaglieresti a scrivere le leggi. E non te la prenderesti con i giudici». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI CONTRO IL TRIBUNALE
Bologna, residenza a due richiedenti asilo: la sezione civile del Tribunale ha smentito il decreto Salvini, imponendo al Comune emiliano di iscrivere nella propria anagrafe due migranti che avevano presentato ricorso contro i diniego stabilito sulla base del dl Sicurezza. Come riporta Il Fatto Quotidiano, fonti del Viminale evidenziano che sentenze di questo tipo non intaccano la legge: non sono definitive e riguardano solo casi singoli, per modificare la norma introdotta è necessario il pronunciamento della Corte Costituzionale. Ma non è tardata ad arrivare la presa di posizione del ministro dell’Interno: «Sentenza vergognosa, se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, intanto invito tutti i sindaci a rispettare, come ovvio, la Legge», le sue parole su Facebook.
BOLOGNA, RESIDENZA A 2 RICHIEDENTI ASILO: LE PAROLE DEL SINDACO MEROLA
Dopo l’episodio di Palermo, con il sindaco Orlando che ha iscritto quattro migranti all’anagrafe, arriva il caso di Bologna. Il sindaco Virginio Merola, esponente del Partito Democratico, ha commentato sui social: «Oggi (ieri, ndr)) il giudice del tribunale di Bologna ha dato ragione a due richiedenti asilo che si erano visti negare l’iscrizione anagrafica dai nostri uffici sulla base del “decreto Salvini” e ha ordinato al Comune di iscriverli. Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherà senza opporsi. Smentire la destra significa batterla usando la legge e la legalità democratica». Prosegue il primo cittadino bolognese, mettendo nel mirino il capo del Viminale: «Quando ho ridato l’acqua agli occupanti ho agito come autorità sanitaria e non come delegato del Governo, che è invece il caso dell’Anagrafe. Il ministro Salvini fa propaganda ma i fatti lo smentiscono, è ingiusto negare la residenza ai richiedenti asilo».