È ancora in gravi condizioni la bimba di 11 anni ricoverata in terapia intensiva al Sant’Orsola di Bologna. La giovane paziente si trovava in un ospedale fuori provincia, poi nella notte tra martedì e mercoledì si è reso necessario il trasferimento al Policlinico. Dunque, la piccola è stata ricoverata in terapia intensiva al padiglione 25 del Covid hospital, dove è stata intubata. Sarebbe il primo caso di una bimba così piccola, senza altre patologie. La maggior parte dei pazienti Covid che finisce in rianimazione ha almeno 60 anni. Nella prima ondata l’età pediatrica era stata risparmiata da sintomi gravi, ma qualcosa è cambiato, anche per via delle varianti Covid la cui trasmissibilità è maggiore e che circolano maggiormente tra i più giovani, non a caso l’età media è scesa a 44 anni.
«L’incidenza nella fascia d’età tra i 6 e i 14 anni è raddoppiata in una settimana e tra gli 11 e i 13 anni il tasso è di 535 casi ogni 100mila persone», ha dichiarato Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, al Resto del Carlino.
BOLOGNA, BAMBINA 11 ANNI INTUBATA PER COVID
Stando alle ultime notizie, emerse ieri, la bambina di 11 anni è in pericolo di vita. La piccola, originaria del Pakistan e residente nel ferrarese, è stata trasportata d’urgenza e inizialmente sottoposta alla ventilazione con l’ossigeno, poi le sue condizioni si sono aggravate. Il particolare che colpisce di questa vicenda è che la bimba prima di essere colpita dal Covid era sanissima, non era affetta da alcuna patologia che può aumentare la pericolosità del coronavirus. Ora è tenuta sotto controllo, invece i genitori non possono neppure assisterla in qualche modo, anche perché sono anche loro positivi al Covid. «Anche l’assessore regionale Donini mi ha chiesto “hai sentito della bambina?”, segno che questa vicenda deve far riflettere sulla potenziale pericolosità del virus», ha dichiarato Monica Calamai, direttrice dell’Azienda Usl, al Resto del Carlino. L’Azienda Ospedaliera sta seguendo con attenzione la vicenda, con la stessa professionalità riservata ad ogni paziente, ma nel caso dell’11enne c’è la sensazione di trovarsi di fronte a un caso grave e al tempo stesso molto delicato. Non sono mancati ricoveri di minorenni, ma per nessuno si era resa necessaria l’intubazione.