L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro è stato formalmente incriminato dalla polizia federale brasiliana per aver prodotto, per sé e per altri, dei falsi certificati di avvenuta vaccinazione contro il Covid, al fine di aggirare le limitazioni sanitarie in vigore nel 2022. Ora spetterà alla procura decidere come procedere e se rinviare a giudizio l’ex presidente facendolo comparire davanti alla Corte suprema, oppure sollevarlo dalle accuse mosse.



Tra gli incriminati per i falsi certificati Covid, oltre a Bolsonaro, ci sono altre 15 persone, tra cui alcuni ex membri del suo governo, come il tenente colonnello Mauro Cid o il deputato federale Gutemberg Reis.  Inoltre, questo caso legale, per l’ex presidente è solamente uno dei tanti che sono stati aperti a suo carico, tra i quali l’abuso di potere durante la campagna elettorale del 2022 (che si è concluso con una sua esclusione dalle candidature fino al 2030), l’introduzione di diamanti in Brasile mentre era al potere e il presunto coinvolgimento nella rivolta dell’8 gennaio 2023, dopo che Bolsonaro perse le elezioni contro l’attuale presidente Lula.

Bolsonaro e i falsi certificati Covid: di cosa è accusato

Ignoto, per ora, se la procura darà seguito all’incriminazione per i falsi certificati Covid nei confronti di Bolsonaro e degli altri 15 imputati, ma una risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Secondo la legislazione del Brasile, per il reato di falsificazione sanitaria rischia tra i 2 e i 12 anni di prigione, mentre per l’associazione a delinquere è di massimo 4 anni. Dal conto suo, ovviamente, l’ex presidente ha sempre negato sia questa che le altre accuse a suo carico, mentre nella fattispecie della falsificazione, nel caso sia avvenuta, sarà difficile per lui difendersi in tribunale.

Secondo l’accusa nei confronti di Bolsonaro, infatti, i falsi certificati di vaccinazione contro il Covid sono stati inseriti nel database del Sistema sanitario brasiliano nel dicembre del 2022 ed includevano, oltre all’ex presidente, anche sua figlia. Dati che hanno consentito ad entrambi di ottenere un, secondo l’accusa, falso green pass, con il quale sono poi entrati negli Stati Uniti pochi giorni dopo. Secondo quanto riportano i falsi certificati Covid di Bolsonaro e sua figlia, avrebbero ricevuto la prima dose del vaccino il 13 agosto 2022 e la seconda il 14 ottobre. Differentemente, però, mentre era al governo l’ex presidente ha sempre criticato i vaccini contro il covid, dichiarando in più occasioni di aver volontariamente evitato di sottoporsi a vaccinazione.