L’ordigno che tanto faceva paura Brindisi ed i suoi cittadini è stato messo in sicurezza permettendo alla popolazione di fare rientro nelle rispettive abitazioni. Sono circa 53mila gli abitanti che poco alla volta, dalle 13 circa stanno facendo rientro in casa. Alcuni di loro avevano preferito allontanarsi già nei giorni scorsi. Quella che si è compiuta in mattinata, fortunatamente senza problemi, è stata la più grande evacuazione della storia. La città è rimasta paralizzata fino alla fine delle operazioni che si sono concluse ufficialmente con il trasporto dell’ordigno nella cava di Autigno, alla periferia di Brindisi, in cui domani sarà fatta brillare. All’operazione hanno partecipato attivamente due artificieri che si sono occupati della rimozione del congegno di attivazione della bomba che era stata danneggiata accidentalmente da una ruspa, mentre altri due colleghi monitoravano la situazione a breve distanza tramite un robot dotato di una telecamera ad alta definizione e che si è rivelato fondamentale per la buona riuscita della delicatissima operazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALLARME CESSATO: GENTE EVACUATA INIZIA A TORNARE A CASA
E’ terminata la rimozione dell’ordigno bellico a Brindisi, dove in 54mila abitanti poco alla volta stanno iniziando a rincasare. Secondo quanto appreso da Repubblica.it da fonti dei Vigili del fuoco, la bomba sarebbe stata disinnescata e resa innocua. Quindi sarà fatta brillare in una cava del brindisino nella giornata di domani. Dopo mezzogiorno, dunque, è cessato a Brindisi l’allarme e i 41 varchi sono stati aperti permettendo ai cittadini evacuati di poter fare ritorno a casa. Come fa sapere Gazzetta del Mezzogiorno, i primi a rincasare saranno coloro che abitano nel raggio di 500 metri dal luogo in cui si trovava la bomba. Poco alla volta viene riattivata anche la rete cittadina di distribuzione del gas. Come preannunciato già da ieri, ad avvisare la fine delle operazioni, che si sono svolte senza particolari problemi, è stata la sirena che aveva dato il via all’evacuazione. Quindici in tutto i militari dell’Undicesimo reggimento genio guastatori di Foggia chiamati ad operare sul posto. Adesso si dovrà procedere con il trasporto dell’ordigno verso la cava dove domani sarà fatto brillare. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ORDIGNO DOMANI VERRÀ FATTO BRILLARE
E’ stata disinnescata la bomba rinvenuta lo scorso mese a Brindisi. Come riferito pochi minuti fa dai colleghi del Corriere della Sera, l’ordigno bellico è stato “raccolto” dagli artificieri, e reso “innocuo”. La bomba verrà poi fatta esplodere nella giornata di domani in una cava, lontano dalle persone e dagli edifici. Una mattinata quasi da apocalisse quella vissuta da migliaia di brindisini, con la città deserta nella zona rossa, e strettamente monitorata per evitare sciacalli o malintenzionati. Attimi di tensione quando un ragazzino ha fatto esplodere un petardo. Presso il parco Buscicchio del rione Sant’Elia, il piccolo “ordigno” è stato fatto esplodere durante le operazioni di disinnesco, facendo temere il peggio, ma in realtà si era trattato solo di un gioco. L’autore dello scoppio, come hanno fatto sapere i media locali, è stato individuato dalla polizia municipale: si trattava di un ragazzino di soli 12 anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
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Sono iniziate le operazioni di disinnesco della bomba ritrovata lo scorso 2 novembre in quel di Brindisi, un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale, inesploso. Una maxi operazione viste le migliaia di persone che sono state evacuate in via precauzionale, 54mila in totale. A monitorare il disinnesco, vi è anche il sindaco brindisino, Riccardo Rossi, che dalle ore 6:30 di stamane si è recato presso il centro coordinamento dei soccorsi presso la sede della protezione civile, dove si possono visualizzare le immagini di 4 droni che stanno sorvolando la zona rossa, nonchè le telecamere degli artificieri e quelle posizionate ai 41 varchi di accesso, per evitare che qualcuno entri nella zona off limits.«La situazione è sostanzialmente sotto controllo», ha detto, come riportato dal Corriere.it. Al lavoro vi sono 15 militari artificieri esperti dell’undicesimo reggimento genio guastatori di Brindisi. Il Comune di Brindisi ha altresì fatto sapere che «il traffico (in uscita dalla zona rossa) è regolare e le operazioni di disinnesco dovrebbero cominciare a breve». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOMBA BRINDISI: MAXI EVACUAZIONE E DISINNESCO
La più grande evacuazione della storia mai effettuata in Italia va in scena oggi a Brindisi. Coinvolgerà 54mila persone su un totale di 87mila abitanti, quindi oltre il 60 per cento della popolazione. Tutto a causa della bomba scoperta il 2 novembre scorso da un operaio: con la sua pala meccanica stava scavando per i lavori di ampliamento del cinema Andromeda. Non è il primo ordigno bellico scoperto in Italia, e non sarà neppure l’ultimo, ma questo caso è eccezionale (rispetto anche al caso di Torino) perché la bomba è stata danneggiata in uno dei due congegni di attivazione. Quindi il rischio di esplosione durante le operazioni di disinnesco è più alto rispetto ai ritrovamenti “tradizionali”. Oggi, domenica 15 dicembre 2019, si ferma tutto a Brindisi, dove è stata tracciata una zona rossa con un raggio di 1.617 metri. Si ferma l’aeroporto, ad esempio, dalle 9.30 fino al termine delle operazioni, visto che la distanza di sicurezza sul piano verticale è pari a 1.244 metri. Stop anche alle ferrovie (in questo caso dalle 7.30) e al traffico stradale: dalle 7 è bloccata la superstrada che collega Bari a Lecce.
BRINDISI: OGGI EVACUAZIONE E DISINNESCO DELLA BOMBA
Un piano per il disinnesco senza precedenti: da evacuare non solo le case all’interno della zona rossa, ma anche due cliniche e il carcere. Per i pazienti è previsto il trasferimento all’ospedale Perrino, fuori dalla zona rossa, per i 217 detenuti il trasferimento in un’ala del carcere di Lecce. L’ora X per l’evacuazione a Brindisi è fissata alle 8 del mattino, ma in realtà comincia alle prime ore dell’alba, visto che devono poi intervenire gli artificieri del 1° Reggimento Genio guastatori di Foggia. Dalle 5 sono chiusi tutti i 41 varchi di ingresso a Brindisi. Nessun veicolo deve restare nella zona rossa, perché l’ordigno bellico potrebbe scoppiare e danneggiarli. Per ragioni di sicurezza inoltre, come riportato dal Corriere della Sera, verrà interrotta l’erogazione del gas nell’area che si trova nel raggio di 500 metri dal luogo in cui si trova la bomba. Per chi dovesse nascere o morire nelle ore dell’evacuazione e disinnesco della bomba, sarà attivo il servizio anagrafe dalle 8 alle 12 nella frazione di Tuturano.
BOMBA A BRINDISI, IL RISCHIO DI ESPLOSIONE È ALTO
La bomba è di tipo bellico: risale alla Seconda guerra mondiale e contiene 100 chili di esplosivo. Fu sganciata su Brindisi nel dicembre 1941 dall’aviazione britannica e ora, 78 anni dopo, deve essere disinnescata. Secondo i militari del Genio guastatori le operazioni di disinnesco della bomba termineranno entro le 13. Gli artificieri, come riportato dal Corriere della Sera, guideranno a distanza un braccio meccanico, già usato in scenari di guerra (dall’Iraq all’Afghanistan), per disinnescare la bomba con una precisione millimetrica. Dunque solo per l’ora di pranzo i 54mila brindisi evacuati dovrebbero fare ritorno a casa. I centri commerciali periferici, quindi fuori dalla zona rossa, si sono attrezzati anticipando l’apertura alle 8. Invece lo ZooSafari ha previsto la riduzione del costo dei biglietti per i brindisini. E questo perché anche un’operazione di disinnesco di una bomba può diventare un’occasione di business.