ISIS RIVENDICA L’ATTENTATO NELLE FILIPPINE. I MESSAGGI DI PAPA FRANCESCO E DELLA PREMIER MELONI
È opera dell’Isis l’attentato avvenuto questa mattina durante la Santa Messa nell’università di Mindanao, nella città di Marawi: la rivendicazione è giunta nel pomeriggio sul canali Telegram vicini all’ex Stato Islamico, «I soldati del califfato hanno fatto esplodere un ordigno esplosivo in un grande raduno di cristiani nella città di Marawi». La pista del terrorismo islamista subito emersa nelle prime indagini delle autorità filippine verrebbe così confermata, come del resto evidenziato anche dal Presidente Ferdinand Marcos Jr. A differenza di quanto precedentemente affermato, il bilancio delle vittime sarebbe rivisto a “soli” 4 morti e 42 feriti, invece che le 11 vittime in un primo momento ravvisate. «Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime dell’attentato avvenuto questa mattina nelle Filippine, dove una bomba è esplosa durante la Messa. Sono vicino alle famiglie, al popolo di Mindanao che già tanto ha sofferto», così Papa Francesco nell’Angelus recitato a Casa Santa Marta per le persistenti condizioni non ottimali di salute.
In un telegramma poi spedito al reverendo Edwin de la Peña y Angot, prelato della Prelatura Territoriale di Marawi – a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – Papa Francesco si è detto «profondamente addolorato nell’apprendere dei feriti e delle perdite di vite causate dall’attacco». La Chiesa Cattolica assicura piena vicinanza e raccomanda le anime dei defunti «alla misericordia amorevole dell’Onnipotente Dio»: il Papa infine prega Dio affinché «conceda a tutti la forza di allontanarsi dalla violenza e superare ogni male con il bene». Dall’Italia giunge poi un comunicato ufficiale di palazzo Chigi a firma Giorgia Meloni in merito al vile attentato terroristico durante la Santa Messa d’Avvento nelle Filippine: «Il Governo italiano è vicino alla comunità cristiana nelle Filippine, in particolare a quella dell’isola di Mindanao, e denuncia con forza la persecuzione cruenta operata da organizzazioni terroristiche che colpiscono anche tenendo conto del calendario liturgico. La comunità internazionale non resti indifferente, condanni con forza il terrorismo jihadista e sostenga con azioni concrete le minoranze cristiane costrette a vivere nel terrore». Filippine e in particolare lo stato del Mindanao già stravolte dal pericoloso terremoto di grado M 7.6 Richter registrato nelle ultime 24 ore, con numerose scosse di assestamento successive sempre tutte superiori al grado M 5.
ATTENTATO FILIPPINE, BOMBA ESPLOSA DURANTE LA SANTA MESSA: STRAGE A MARAWI
Torna il terrore nelle Filippine con un nuovo attentato contro i cristiani riuniti nella Santa Messa all’interno della palestra dell’Università di Mindanao, a Marawi: una bomba è esplosa durante le celebrazioni della prima Domenica di Avvento, in preparazione del Natale, mandando alla mente i vili attentati lanciati dall’Isis negli scorsi anni.
11 morti e 45 feriti è l’ultimo bilancio, ancora parziale, giunto da Marawi in seguito alla bomba esplosa questa mattina nel campo universitario dello Stato di Mindanao, nel sud delle Filippine: dopo la deflagrazione che avrebbe ucciso sul posto 11 fedeli presenti, si è diffuso il panico tra studenti e docenti, corsi via fuori dalla palestra per il timore di nuovi attentati. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine locali, con in particolare l’esercito e la polizia che hanno provveduto a isolare la zona, avviando le indagini per comprendere che cosa fosse accaduto.
LE INDAGINI PER TERRORISMO NELLE FILIPPINE: “TERRORISTI STRANIERI”, RISCHIO ATTACCO ISLAMISTA
Subito sia le autorità che lo stesso Presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos jr, hanno parlato di possibile “terrorismo islamico” tra le probabili cause dell’attentato lanciato contro la Santa Messa d’Avvento a Marawi: «Condanno con la massima fermezza gli atti insensati e atroci perpetrati da terroristi stranieri», è la condanna del Presidente ad Al Jazeera, «Gli estremisti che esercitano violenza contro gli innocenti saranno sempre considerati nemici della nostra società».
Mentre l’Università statale di Marawi ha sospeso le lezioni fino a nuovo avviso, il bilancio dei morti potrebbe anche salire visto che alcune dei 45 feriti versa in gravi condizioni: secondo quanto riporta la polizia di Lanao del Sur, a causare l’esplosione potrebbe essere stata una granata ma ogni indagine verrà compiuta approfonditamente dopo i rilievi presi stamane a poche ore dalla rimozione dei corpi. L’esplosione durante la Santa Messa cattolica di oggi ha fatto seguito all’uccisione di 11 combattenti in un’operazione militare venerdì scorso a Maguindanao del Sur, a 200 km di distanza: in quel caso i membri del gruppo fondamentalista Dawlah Islamiyah furono attaccati e potrebbero dunque aver organizzato l’immediata vendetta. Nel 2019 fu l’Isis a rivendicare il grave attentato avvenuto nella cattedrale sull’isola di Jolo, a sud del Paese sempre nello stato del Mindanao. In quel caso furono 20 i morti trucidati dalla bomba piazzata nella chiesa locale: Papa Francesco espresse netta condanna dell’attentato al termine dell’Angelus recitato nella Casa Hogar del Buen Samaritano a Panama, «Possa il Signore, Principe della Pace, convertire i cuori dei violenti e garantire agli abitanti delle Filippine una convivenza serena».