Non c’è stata alcuna esplosione e soprattutto l’emergenza nel centro di Torino è conclusa ben tre ore prima del dovuto: alle ore 14-14.30 le operazioni per il disinnesco della bomba di Via Nizza si sono concluse con successo e nessuna esplosione è avvenuta nelle complesse modalità di messa in sicurezza dell’ordigno della Seconda Guerra Mondiale. Riaperto lo spazio aereo su Torino, tornati regolari i treni da a per il capoluogo piemontese e ovviamente ritorno in casa per tutti gli sfollati che per oltre 4 ore non hanno potuto far ritorno/uscire dalle proprie abitazioni proprio per il complesso disinnesco dell’ordigno inglese. Non sono stati pochi i cittadini di Torino che si sono recati al centro espositivo del Lingotto, allestito per l’occasione da centro di accoglienza, grazie al coordinamento della Protezione civile. Con grande sorpresa, attenendo il via libera non prima delle ore 17, dopo le 14 il Genio dell’Esercito ha dato l’ok alle aree Gialla e Rossa per la riapertura e quindi i cittadini hanno potuto ritornare nelle proprie abitazioni. (agg. di Niccolò Magnani)
BOMBA DISINNESCATA, ORA IL BRILLAMENTO
Potrebbe concludersi in anticipo l’operazione di trasferimento (e poi brillamento) della bomba rinvenuta in Via Nizza solo 7 giorni fa: poco dopo le ore 13 gli uomini del Genio dell’Esercito hanno disinnescato del tutto l’ordigno inglese da 500 libre, con un cuore di 65 chili di esplosivo al tritolo. La prima spoletta, come si può vedere nella dirette video qui sotto, è stata tagliata e la seconda resa inattiva: in questo modo l’intera bomba è stata neutralizzata anche se ora resta l’allarme per il trasferimento dello stesso ordigno verso la cava di Ciriè dove sarà fatta brillare in serata. Al momento gli artificieri stanno per togliere la copertura dei sacchi attorno alla bomba prima di caricarla sul camion per il definitivo trasferimento: il tutto dovrebbe concludersi non oltre le ore 17 ma le operazioni procedono spedite e non si esclude un possibile anticipo nel “via libera” per la riapertura del centro di Torino. (agg. di Niccolò Magnani)
AL VIA IL DISINNESCO DELLA BOMBA A TORINO
Scattata la vasta operazione di disinnesco per la bomba nel centro di Torino: al mattino presto l’evacuazione di 10mila persone nell’area più vicina all’ordigno, mentre per tutta la giornata fino al pomeriggio circa 50mila persone non potranno uscire di casa per rischi di eventuali esplosioni comunque controllate dal Genio Guastatori di Fossano dell’Esercito. Intervistato dalla Repubblica, il colonnello Mario Fabio Pescatrice ha spiegato che il rischio dell’esplosione c’è perché la bomba trovata non è in buone condizioni, «I due meccanismi di funzionamento sono pesantemente compromessi. La spoletta posteriore è completamente disallineata al percussore e per neutralizzarla dovremmo congelarla con una speciale schiuma. Per quanto riguarda la spoletta sul “naso”, non è possibile svitarla perché risulta saldata al corpo della bomba e quindi la taglieremo». L’operazione richiede dalle 5 alle 7 ore, dunque l’attenzione per i cittadini di Torino dovrà essere massima per rispettare al dettaglio le indicazioni dell’autorità: «tempi lunghi, ma rischio esplosione resta minimo. Il personale che comando, rispetta delle procedure ormai consolidate e quindi i rischi sono veramente bassi» conclude il colonnello del 32° Genio guastatori di Fossano. (agg. di Niccolò Magnani)
ORDIGNO SECONDA GUERRA MONDIALE: IL DISINNESCO
La bomba d’aereo della Seconda Guerra Mondiale affiorata dai cantieri di via Nizza a Torino verrà disinnescata domani. I guastatori del 32esimo Reggimento Genio della “Taurinense” hanno completato il consolidamento e la preparazione delle attrezzature che verranno usate per la bonifica. Quindi è tutto pronto a Torino, ma il disinnesco sarà effettuato al termine dell’evacuazione e dello sgombero della popolazione. A partire dalle 7 di domani, domenica 1 dicembre 2019, 10mila persone circa dovranno lasciare le case della “zona rossa”, invece altre 50mila, quelle residenti nella zona gialla, non potranno uscire fino al termine delle operazioni. In via precauzionale verrà chiuso lo spazio aereo, quindi ci saranno voli cancellati e ritardi. E di conseguenza anche ritardi. Lo stesso vale per lo stop anche alla circolazione ferroviaria per i treni in arrivo e partenza da Torino Porta Nuova. L’ordigno, emerso dagli scavi del teleriscaldamento, sarà fatto brillare in una cava di Ciriè. Le operazioni saranno delicate: la prima spoletta sarà inibita con una schiuma speciale, la seconda dopo il taglio della bomba con un forte getto di acqua e sabbia.
BOMBA A TORINO: PATTUGLIE ANTI-SCIACALLI, OPERAZIONI DI ASSISTENZA
Sono state predisposte pattuglie anti-sciacalli per qualcuno che potrebbe provare ad usare l’area di evacuazione come zona franca. Oggi pomeriggio invece a San Salvario scatta la maxi operazione di assistenza alle persone non autosufficienti. Chi non può allontanarsi da solo, sarà trasportato dall’Asl in due Rsa gemelle, la Chiabrera 34 e la Massimo D’Azeglio. Sono pronti 120 posti letto. Il trasporto dagli alloggi di San Salvario alle due residenze per anziani è cominciato oggi alle 14.30. Il direttore sanitario dell’Asl di Torino Edoardo Tegani sta coordinando le operazioni partite ieri. «Nelle ore dell’emergenza rafforzeremo il personale di 50 unità, tra accoglienza e assistenza», spiega Carmelo Zuppardi, direttore delle due Rsa, come riportato da La Stampa. Nessun problema per la Rsa più vicina alla bomba, “Il Valentino”, in via Saluzzo 50. Non dovrà essere evacuata, come invece si temeva inizialmente, perché si trova appena fuori dal perimetro della zona rossa.