Invita alla prudenza, nonostante i contagi siano fortemente in calo, Enrico Bombana, infettivologo dell’Asst Bergamo Est. A preoccuparlo maggiormente sono in particolare le varianti, che rappresentano una variabile non da poco conto per quanto riguarda una pandemia. Secondo Bombana il momento cruciale avverrà dopo l’estate, un po’ come è accaduto un anno fa: “C’è una ‘nuvola’ con cui bisognerà fare i conti tra l’autunno e l’inverno – le sue parole in data due giugno ai microfoni de L’Eco di Bergamo – il problema al momento è contenuto, tuttavia occorrerà valutare il peso delle varianti dopo l’estate, quando intere comunità si spostano e tanti avranno viaggiato anche in Paesi extraeuropei. Il tema preoccupa la letteratura scientifica, perché si valuta anche l’ipotesi che la vaccinazione possa essere “bucata” da qualche variante nei prossimi mesi, nel senso di un fallimento o una ridotta risposta da parte dei vaccini nei confronti di alcune varianti”.
Anche per questo non è da escludere una terza dose, così come ventilato più volte dal numero uno del Css, e coordinatore del Cts, il professor Franco Locatelli: “È probabile che andremo verso una terza dose, argomento anticipato dalla Regione e dallo stesso premier Draghi. Faccio l’esempio del vaccino contro l’influenza, che contiene un pool virale frutto delle varianti che escono ogni anno oltre al virus: ci rivacciniamo annualmente per nuove varianti e ceppi prevalenti e perché il sistema immunitario non regge se non manteniamo una memoria. La necessità di un ulteriore richiamo contro il Covid può porsi, ma bisogna capire chi sarà coinvolto”.
BOMBANA: “SI TORNI ALLA NORMALITA’ MA MANTENENDO PRECAUZIONI”
Non è infatti da escludere che un ulteriore richiamo sia rivolto solo ai soggetti più fragili e agli anziani. Quindi Bombana invita la popolazione alla prudenza: “La gente torni alla quotidianità, ma senza gli errori o la superficialità dell’anno scorso. Sarebbe opportuno mantenere l’uso delle mascherine negli ambienti chiusi e adottare sempre un minimo di precauzioni”. Infine, in merito ad un’eventuale quarta ondata in autunno, l’esperto ribadisce il concetto d’apertura: “Non sono un indovino, ma per l’autunno arriveremo a una grossa quota di immunità di gregge. Rimane questa “nuvola” delle varianti, il vero tallone d’achille. La guerra non è finita, ma stiamo vincendo importanti battaglie”.