Il segretario generale della Uil, Bombardieri, è stato in collegamento stamane con il programma di Rai Tre, Agorà. Si parla dell’incontro tenuto ieri fra le patti sociali e il governo, e a riguardo ha spiegato: “E’ andata bene, ieri abbiamo parlato di sicurezza sul lavoro, è il tema più forte e sentito dagli italiani per la ripresa. Abbiamo chiesto di attivare una cabina di regia per dare risposte alle prime emergenze. Ieri sono arrivate le prime risposte, si sono assunte alcune decisioni e altre si assumeranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni dopo una verifica. Intanto si è ottenuto la possibilità di sospendere le attività lavorative dove la sicurezza non è garantita. dal punto di vista delle sospensioni le sanzioni non possono essere applicate alle aziende, che devono essere recidive nell’arco dei 5 anni, c’è quindi la necessitò di costituire una banca dati, e verrà emesso decreto per sospendere la ditta fino a che non si mette a norma”.



“C’è poi un piano di prevenzione – ha continuato Bombardieri ad Agorà – la necessità di velocizzare l’assunzione di 2.200 ispettori e poi un percorso di approfondimento su altri temi immediati.”. Quindi Bombardieri ha proseguito: “Ieri abbiamo parlato di come mettere a regime il sistema di confronto sul Pnrr, le tante risorse che arriveranno dovranno essere messe a terra sulle regioni e quindi abbiamo concordato su come farlo. I punti fondamentali sono quelli su cui chiediamo risposte sono le riforme degli ammortizzatori sociali e politiche del lavoro, stiamo cercando di capire quanto il governo deciderà di investire su questo aspetto”.



BOMBARDIERI SU SALARIO MINIMO E PNRR

Sul salario minimo, su cui punta forte il Movimento 5 Stelle: “Negli altri paesi non ci sono i contratti nazionali di categoria. il salario minimo non si applica in questi paesi. se noi prendessimo solo il salario minimo e considerassimo solo la paga oraria tutto il resto verrebbe meno: in Polonia il salario minimo di un metalmeccanico è di 600 euro al mese, ma non ha ferie, diritti, contratti. Se noi inseriamo il salario minimo solo come tariffa orario il rischio è che le aziende non applichino il contratto, noi siamo quindi per un salario minimo che coincida con un minimo contrattuale: rischia di essere solo una paga orario che mette in discussione tutto ciò che è stato realizzato fino ad ora”.



Infine sul Pnrr: “Nel patto c’è un tema che è il lavoro, c’è il tema della riforma fiscale e della riforma delle pensioni, se il patto è uno strumento per identificare il paese del futuro siamo pronti a sederci e a discutere ma vogliamo capire quali sono le posizioni degli altri che si siedono al tavolo”