Secondo indiscrezioni rese note dal quotidiano inglese Telegraph, gli USA sarebbero pronti a consegnare alcune bombe nucleari al Regno Unito, che rimarrebbero di proprietà statunitense ma che sarebbero, così, più comode da utilizzare in caso di necessità. Una strategia sicuramente fine ad aumentare il potere deterrente dell’alleanza occidentale a fronte di qualsiasi possibile escalation dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina, ma soprattutto nei confronti di quest’ultima assediata dalla Russia.
La scelta degli USA di dispiegare le sue bombe nucleari nel Regno Unito, inoltre, ricorda un pericoloso precedente storico. Infatti, l’unica consegna analoga di cui si abbia memoria venne fatta allo scoppio della Guerra Fredda, mentre gli ordigni vennero poi ritirati solamente nel 2008, momento in cui l’occidente pensò che ogni tipo di tensione fosse definitivamente superata. Interpellato dai giornalisti del Telegraph in merito alle bombe USA dispiegate nel Regno Unito, un portavoce del Ministero della Difesa si è limitato a sottolineare che non intende “confermare né negare la presenza di armi nucleari in un dato luogo”, facendo riferimento a “una politica di lunga data del Regno Unito e della Nato”.
Telegraph: “Le bombe nucleari USA consegnate al Regno Unito sono tre volte più potenti di quella di Hiroshima”
Insomma, con l’arrivo delle bombe nucleari USA sul suolo del Regno Unito, in Europa si fa sempre più forte il vento di una possibile guerra, come peraltro dimostra anche l’esercitazione militare della Nato, alle porte della Russia. Una vera e propria prova di forza, per dimostrare al possibile avversario Vladimir Putin la potenza di una risposta congiunta della Nato, suggerendo al presidente russo di evitare escalation incontrollate che coinvolgano gli Alleati.
Tornando alle bombe nucleari USA consegnate al Regno Unito, secondo il Telegraph si tratterebbe di ordigni modello B61-12, con una potenza stimata fino a tra volte superiore a quella che distrusse Hiroshima. La stessa indiscrezione, peraltro, era stata fatta circolare alcuni mesi fa da Politico, secondo il quale “gli Stati Uniti hanno accelerato lo schieramento di una versione più sofisticata della loro principale bomba nelle basi Nato”. Politico, oltre alla consegna di bombe nucleari USA al Regno Unito, riteneva che si stesse procedendo anche alla sostituzione di vecchi ordigni già presenti sul suolo europeo con modelli più avanzati. In Italia, tra gli stati UE, sono conservate circa un centinaio di bombe nucleari USA, tra le basi militari Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone).