Nelle ultime ore si è parlato molto del confronto tv tra Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna: la candidata della Lega e del Centrodestra è pronta a sfidare l’attuale governatore, sostenuto dal Centrosinistra. I sondaggi danno in vantaggio l’esponente Pd, ma il duello di Cartabianca ha visto “prevalere” la leghista: sarà dunque una campagna elettorale ad alta tensione, senza esclusione di colpi. Intervistato da Adnkronos, il padre di Lucia Borgonzoni non sembra orientato a sostenere la figlia: «Sono polemiche che mi stanno un po’ stancando. E’ giusto che ognuno abbia le proprie idee, si tratta semplicemente di libertà di pensiero. In effetti la Lega non mi piace per il disprezzo che esprime verso gli ultimi che certamente entusiasma gruppi di penultimi inconsapevoli di diventare in breve i prossimi ultimi e con piacere vedo che escono tanti pesci da mari, fiumi e laghi, evidentemente non sono l’unico». E Giambattista Borgonzoni ha aggiunto: «Ribadisco il mio invito, ancora una volta, nei confronti di mia figlia a non entrare sul privato, insinuando delle fake news, come quella di non avere più avuto rapporti con il padre da quando i genitori si sono separati. Ciò è marcatamente falso a livello documentale e di questo dovrebbe scusarsi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LUCIA BORGONZONI VS STEFANO BONACCINI, LA SFIDA PER L’EMILIA ROMAGNA

I sondaggi prima del confronto tv tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni – ieri sera a Cartabianca, primo “match” in vista delle Elezioni Regionali in Emilia Romagna del prossimo 26 gennaio 2020 – davano vincente ad oggi il candidato del Centrosinistra per 41% contro il 26% della candidata Presidente del Centrodestra, ma bisognerà capire dopo questo primo duello se e come potrà modificare le intenzioni di voto dei cittadini emiliani in vista delle prossime Elezioni. Dal voto con respiro nazionale – il Governo Conte-2 si gioca molto nel match del 26 gennaio – alle tasse, dalla sanità fino alle “sardine”, passando per la questione immigrazione: tantissimi i temi messi sul piatto nel duello tv davanti alla padrona di casa Bianca Berlinguer. «Non ci saranno né Salvini, né Di Maio, né Zingaretti dopo il voto, perché si va alle urne per dare un futuro all’Emilia Romagna», attacca subito Bonaccini sottolineando di essere il primo e unico “frontman”, a differenza della sua rivale che gira con Salvini le piazze emiliane e romagnole, «Io non ho bisogno di balie, i leader nazionali sono benvenuti solo se vengono a portare soluzioni per la regione». Prima replica della candidata ex Sottosegretario al Mibact, «Bonaccini, che lo voglia o no, rappresenta il Pd, io non mi vergogno di fare la campagna con Salvini e la Meloni».



DUELLO BONACCINI-BORGONZONI: CHI HA VINTO?

A vedere il duello dalla parte dei social, sono decisamente in “parità” i due sfidanti alle Regionali in Emilia Romagna, con botte e risposte (specie sul presunto “mutismo” della Borgonzoni davanti ai comizi di Salvini, ndr) che sono piaciute ai rispettivi “fan” e che vedono una campagna elettorale ancora molto lunga prima di vedere un reale “super favorito”: Bonaccini dal lato suo ha la fiducia del governo sul territorio di questi ultimi 5 anni, con la fiducia attestata negli ultimi sondaggi Ixè attorno al 60%; Borgonzoni, dal canto suo, è spinta dalle forti critiche al Governo Conte-2, dall’alleanza Pd-M5s (anche se i grillini al momento ancora non si sono schierati sulle Elezioni Regionali in Emilia, ndr) e dalla presenza sul territorio da tempo anche grazie al leader leghista Matteo Salvini. «La regione funziona a 6 e potrebbe farlo a 10, serve il cambiamento perché se si governa tanto a lungo ci si adagia», rilancia la Borgonzoni davanti a un Bonaccini che replica «Pochi mesi fa alle Amministrative abbiamo vinto nell’80% dei Comuni»; sul fronte immigrazione, il duello prende questa piega «Faremo un grande piano di alloggi popolari, perchè il problema è dare risposte a chi ha bisogno. Comunque il 71% delle case va agli italiani», spiega il Governatore, mentre Lucia ribatte «Bisogna alzare il requisito della residenza, 3 anni sono pochi». L’impressione è che il testa a testa rimarrà fino alla fine, ma intanto le ultime scintille vengono utilizzate sul tema sanità: «La sanità per me è una priorità. Il Veneto è andato avanti e infatti loro sono primi. Penso alle agende chiuse, ai tempi lunghi per le operazioni e per chiedere le visite specialistiche. Di questo parlavo quando ho proposto le aperture notturne»; immediata la controreplica del candidato Pd-Csx «Sulle liste d’attesa delle prestazioni di prima fascia siamo la prima regione per risposte in Italia. La proposta della Borgonzoni di utilizzare anche la sere o le domeniche per smaltire le liste d’attesa, noi la applichiamo già da alcuni anni. La nostra sanità la difendo, è a centralità pubblica, universalistica, e tratta i poveri come i ricchi. Finché ci sarò io i poveri verranno trattati come i ricchi in Emilia-Romagna».

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