In collegamento con il programma di La7, “L’Aria che tira estate”, il presidente della regione Emilia Romagna, Bonaccini. In apertura di intervista il governatore emiliano ha ricordato il caso del comune di Medicina: “Ieri è accaduta una cosa che mi ha commosso: a metà marzo, di notte, decidemmo di fare la zona rossa a Medicina, e lo facemmo di notte per non dirlo ai cittadini. L’abbiamo fatto anche per proteggere la zona di Bologna che conta più di un milione di abitanti provincia compresa. Ci fidammo degli epidemiologi della nostra ragione, d’intesa con il ministro Speranza”. Bonaccini rimane fiducioso: “Ho fiducia che la curva epidemiologica in ribasso ci dia una mano. Decidemmo le zone nelle prime settimane di dramma del covid-19, e lo decidemmo di intesa col governo”. Ma Bonaccini invita a non abbassare la guardia: “Sto dalla parte di chi dice che l’emergenza non è ancora finita. Per fortuna abbiamo numeri molti bassi ma poche settimane fa…”.
BONACCINI: “NON FARO’ IL PRESIDENTE DEL PD”
In merito al Mes e alla lettera di Zingaretti che ha invitato ad accettare i fondi dall’Europa, Bonaccini ha spiegato: “Sottoscrivo le parole di Zingaretti, guido una ragione molto vicina a Codogno, ce la siamo cavata pur pagando un prezzo molto alto, abbiamo una straordinaria sanità pubblica ma va implementata. Ma se dall’Europa ci arrivano 37 miliardi di euro con il Mes, che per noi vuol dire 2/3 mld, le garantisco che noi sapremo come spenderli. Io voglio vedere chi per il teatrino della politica possa rinunciare ad un flusso di risorse mai viste. Di quelle risorse ne abbiamo bisogno, e presto, anche per fare ripartire l’economia”. Dallo studio chiedono quindi se Bonaccini se sia interessato alla scalata politica dei Dem: “Io non farò il presidente del Partito Democratico, farò il governatore della regione, posso dare una mano se il mio partito me lo chiede per un’impronta riformista e per quello che ho sempre fatto”. Sulla questione delle autonomie regionali: “Da presidente del comitato regioni chiederò di poter fare debito anche noi, e nel contempo una semplificazione burocratica”.