Enrica Bonaccorti, mediante i suoi profili social, non le ha certo mandate a dire al neosegretario del Pd, Enrico Letta, in seguito al suo intervento nel corso della trasmissione di Rai 3 “Che tempo che fa”. A mandare su tutte le furie la donna sono state le parole pronunciate dall’ex presidente del Consiglio in diretta televisiva, relative all’estensione del diritto di voto ai minori di età pari o superiore a 16 anni.
“Mi è molto dispiaciuto che il primo dei propositi di cambiamento enunciati da Enrico Letta nell’incontro con Fazio sia stato l’abbassamento dell’età a 16 anni per poter votare – scrive Bonaccorti sul web –. Forse perché basterebbe saper fare una croce? ‘Dobbiamo pensare ai giovani’. Certo! Ma diamo loro istruzione, piuttosto, non diamo potere all’ignoranza. Se a 16 anni è legittimo ignorare ancora tanto ed essere invasi dagli ormoni, non mi pare invece legittimo né opportuno da parte delle istituzioni ignorarlo. E, comunque, non mi sembra una priorità in questo momento. Non capisco. Peccato”.
ENRICA BONACCORTI VS LETTA: E CITA PLATONE…
Secondo Enrica Bonaccorti, dunque, la proposta di Enrico Letta è innanzitutto da ritenere fuori luogo, non soltanto per i contenuti, quanto piuttosto per le tempistiche con cui è giunta, dal momento che l’Italia sta affrontando il periodo più difficile della sua storia dal Dopoguerra e sicuramente le priorità in questo momento vanno ricercate in altri ambiti, in altri settori. Non paga, la presentatrice e opinionista televisiva ha poi postato una frase di Platone che riassume il suo pensiero: “Un ragazzo è, di tutte le bestie selvagge, la più difficile da trattare”. Sicuramente la presa di posizione della Bonaccorti non vuole essere una bocciatura totale nei confronti delle nuove generazioni, bensì si pone l’obiettivo di tutelare il loro diritto di non sapere, o meglio, di non avere ancora piena contezza di quanto una croce tracciata su un simbolo politico possa avere un determinato peso specifico. Tale obiettivo, tuttavia, come ha ricordato lei, può essere raggiunto attraverso l’educazione e la scuola e, pertanto, al momento ogni fuga in avanti pare prematura.